In queste ore il governatore del Veneto Luca Zaia ha parlato di rimuovere dal vincolo del patto di stabilità le opere destinate al riassetto idrogeologico. Si tratta di una proposta sensata, non originalissima peraltro, ma che da sola fa fatica a stare in piedi. In tal senso ci sono alcune considerazioni da fare. Uno, il patto di stabilità interno (che è in parte la prosecuzione di quello voluto dalla Ue nel 1997), introdotto dal centrodestra, e mai toccato dal centrosinistra, è un insieme di norme e procedure che ha come primo compito quello di puntellare un bilancio dello Stato traballante senza intaccare i privilegi e le rendite di posizione. Due, la vera questione starebbe nel disimpegnare la maggior parte dei fondi destinati alle grandi opere per destinarli al riassetto idrogeologico e all'ambiente più in generale. La cosa, per l'ennesima volta è stata ribadita lunedì sera a Ottoemezzo su La7 dal professore Tomaso Montanari. Sarà l'ennesimo allarme caduto nel vuoto?
La commissione parlamentare antimafia ha reso pubblica la lista dei cosiddetti impresentabili , cioè dei candidati sui quali pendono giudizi o addirittura condanne anche se non ancora definitive. Sono 17 in tutto: 12 del centro-destra e 5 del centro sinistra. Tra questi spicca il candidato governatore della Campania, il sindaco (anzi ex ) di Salerno, De Luca. Non intendo soffermarmi sull'aspetto legale o etico ma, a poche ore dal voto, vorrei sottolineare che De Luca è stato votato legittimamente e democraticamente sindaco di Salerno e poi sempre dagli elettori campani candidato governatore del Pd . Anche ammettendo che non tutto sia stato fatto alla luce del sole, non si può non affermare che De Luca non abbia ottenuto un largo consenso popolare da parte dei cittadini campani. A questo punto mi chiedo: se De Luca è impresentabile cosa sono i suoi elettori che pure, credo, siano a conoscenza dei gravi reati a suo carico? De Luca è rientrato nella lista non per l’ultima
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