Renzi sta giocando a poker. Sembra uscire vincente stasera. Con la proposta di un candidato di qualita', anti Patto del Nazareno, come Mattarella, ha, con un colpo solo, ricompattato il Pd (che infatti ha votato quasi in massa scheda bianca, salvo forse pochi voti dei civatiani per Prodi) e ribadito a Berlusconi che l'azionista di maggioranza del patto e' lui. Abilmente ha gia' incassato il si alla nuova legge elettorale da Forza Italia con la promessa di un nome al Colle gradito dall'ex cavaliere. Promessa non mantenuta, che ha sconquassato Forza Italia. A questo punto vediamo se la candidatura Mattarella regge. Certo Renzi rischia di far saltare il tavolo delle riforme. Ma forse a Berlusconi non conviene e lui lo sa. L'ex cavaliere esce perdente ma questo, in fondo, si sapeva gia' da prima. Nessuno puo' garantire al caimano una nuova verginita' politica. Se ne faccia una ragione. Al massimo puo' garantirgli l'unica cosa che gli sta veramente a cuore: la salvezza del suo impero.
Sui media sono apparsi in questi giorni varie notizie riguardanti la SPV. Il commissario per la costruzione della superstrada Vernizzi ha convocato la stampa per rispondere alle 70 contestazioni avanzate dalla Corte dei Conti sulla discussa opera. Tra i tanti dati presentati dal commissario uno macroscopico balza all’occhio : una opera delle dimensioni della SPV, il cui costo è già incrementato di oltre 400 milioni rispetto al progetto originale presentato, non ha il closing finanziario ovvero non ha ancora i finanziamenti necessari per la realizzazione. E’ come se una persona iniziasse a fare una casa senza sapere dove e soprattutto se troverà i soldi. Ma qui non si tratta di una casa ma della piu’ grande opera pubblica attualmente in costruzione in Veneto. Il concessionario SIS, secondo quanto affermato da Vernizzi, ha assicurato il closing entro marzo. Ma qui si fa notte fonda. I bene informati dicono che l’amministratore delegato di SIS, l’ing. Dogliani, avrebbe incaricato un
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