Torno dopo una lunga pausa dato che le vicende politiche nostrane non ispirano nulla. Sento tuttavia la necessità di dire qualcosa in merito al candidato governatore del M5S, il padovano Jacopo Berti. Dovrebbe fungere da alternativa "nuova" e credibile ai due candidati maggiormente accreditati e rappresentanti del vecchio sistema. Osservando però i pochi interventi del buon Berti vedo un dilettante allo sbaraglio, uno che evita (accuratamente?) di parlare dei temi scottanti per il nostro territorio. Uno forse piu' a suo agio tra le piste da sci che tra confronti e studi televisivi. Lo stesso Berti ha ammesso di avere poca esperienza politica. Superfluo dirlo. Ce ne siamo ampiamente accorti. Dai suoi interventi traspare la assenza di un programma, la poca conoscenza del territorio e delle problematiche della Regione di cui pure aspira a diventare governatore (sigh!), il suo costante non prendere posizione sui temi caldi della prossima campagna come quello della corruzione e delle grandi opere, il suo linguaggio e il suo tono conciliante, ma poco convincente, tipico piu' del doroteo 2.0. Ma forse è meglio definirlo un grillino d.o.c. funzionale ai desiderata del capo Casaleggio e a quelli del cerchio magico veneto a 5 Stelle. Uno che non dà fastidio e sa stare al suo posto. Sarà schiacciato e sparirà di fronte ai tre candidati forti Zaia, Moretti e Tosi ( nell'ordine). Degno rappresentante di un partito che doveva cambiare l'Italia e la Regione ma che, al più, è ridotto al ruolo di modesto e irrilevante sparring partner. Berti forse si prenderà una ben remunerata seggiola ma nel prossimo Consiglio sarà relegato, ne siamo certi, al ruolo di invisibile comparsa. Vorremmo anche sapere dai piani alti del M5S Veneto e nazionale che fine ha fatto la candidatura di Davide Scano per le comunali a Venezia. Ci sarà una lista a 5 Stelle o per non infastidire sindaco e giunta di Mira, Luciano Claut in primis, decideranno di non correre? A oggi solo un silenzio assordante. In ogni caso ne siamo certi l'1 giugno in pochi nel M5S Veneto avranno il coraggio di sorridere. Ma forse qualcuno dirà che comunque il risultato, rispetto al 3% del 2010, è migliore. Contenti loro....
Sui media sono apparsi in questi giorni varie notizie riguardanti la SPV. Il commissario per la costruzione della superstrada Vernizzi ha convocato la stampa per rispondere alle 70 contestazioni avanzate dalla Corte dei Conti sulla discussa opera. Tra i tanti dati presentati dal commissario uno macroscopico balza all’occhio : una opera delle dimensioni della SPV, il cui costo è già incrementato di oltre 400 milioni rispetto al progetto originale presentato, non ha il closing finanziario ovvero non ha ancora i finanziamenti necessari per la realizzazione. E’ come se una persona iniziasse a fare una casa senza sapere dove e soprattutto se troverà i soldi. Ma qui non si tratta di una casa ma della piu’ grande opera pubblica attualmente in costruzione in Veneto. Il concessionario SIS, secondo quanto affermato da Vernizzi, ha assicurato il closing entro marzo. Ma qui si fa notte fonda. I bene informati dicono che l’amministratore delegato di SIS, l’ing. Dogliani, avrebbe incaricato un
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