Dopo la fissazione del prezzo di recesso definito ieri dal board di Veneto Banca a 7,3 euro, comunque non liquidabile a causa della mancanza di liquidità da parte della banca, si mette nero su bianco il disastro per le tasche soprattutto dei piccoli azionisti della popolare. A questo punto meglio tenersi le azioni piuttosto che attivare il diritto di recesso, consegnando le azioni alla banca in attesa di essere chissà quando liquidati. Una batosta per i soci, piccoli e grandi a cui non si può, arrivati a questo punto, neppure applicare il famoso detto " Pochi, maledetti e subito". In tutta questa orribile e disgustosa faccenda mi sovviene una domanda: chi veramente sta tutelando i piccoli risparmiatori, vere vittime dell'ennesima truffa? Non pervenuta la politica veneta in generale con poche eccezioni. Non pervenute le associazioni di categoria e dei consumatori se non a parole. Non chiara o perdente la strategia ad oggi delle tante associazioni dei soci piccoli e grandi. Dobbiamo rassegnarci all'ennesimo furto ai danni delle nostre tasche dopo bond argentini, Parmalat, Cirio (e altri minori)?
La unica associazione che ad oggi ha detto chiaramente no alla trasformazione in S.p.a. è stata la neocostituita Associazione Soci delle Banche Popolari Venete. Oggi lo dico ancora piu' forte soprattutto ai piccoli soci: venite in assemblea e dite no alla S.p.a. . Fate sentire la vostra voce. Non accettate il ricatto di una mancia simbolica, i 7 euro ad azione, che vedrete chissà quando, con la minaccia che se direte no la banca sarà liquidata. Non è vero. Se passasse il no tutto resterebbe come oggi e avremmo tempo un anno fino al 31 dicembre 2016 per ristrutturare la banca. Andare in borsa favorisce solo i soliti squali che ingrosseranno le loro tasche svuotando le vostre. Si compreranno la banca e la pagheranno 5 euro ad azione. Con buona pace di chi magari ha aderito all'ultimo aumento pagando 40,75 euro. Siamo in tanti a dire no ai ricatti della Bce e della "grande" finanza. Non accettiamo in modo fatalistico la ennesima beffa. VOTATE NO
Francesco Celotto
presidente Asev, vicepresidente As.So.Popolari Venete
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