Il Tribunale Supremo in Spagna (corrispondente alla nostra Corte di Cassazione a sezioni riunite) ha emesso in questi giorni,come apprendiamo da El Pais, una importantissima sentenza che potrebbe far scuola da noi per i casi VB e BPVi. La suprema corte ha infatti condannato Bankia (un istituto iberico quotato in borsa dal 2011 e nato dalla fusione di alcune grosse casse di risparmio spagnole tra cui Caja Madrid) a rimborsare due risparmiatori che avevano acquistato azioni della banca in sede di collocamento. La banca è stata condannata perchè il foglio informativo, sottoscritto dagli acquirenti nel corso del lancio della società in borsa nel luglio 2011, conteneva gravi inesattezze. La banca ha perciò dichiarato nullo il contratto di acquisto. Il foglio informativo secondo i giudici iberici non rifletteva le reali condizioni economiche e contabili di Bankia al momento della quotazione in borsa.
Un caso applicabile agli acquirenti di azioni Veneto Banca e BPVi anche se queste al momento dell'acquisto non erano quotate in borsa. Quando si compravano le azioni delle nostre Popolari le comunicazioni sociali e le informative dei nostri due istituti erano infatti corrette, riflettevano le reali condizioni economiche e contabili delle banche? Non mi pare proprio. Questa sentenza potrebbe fare da apripista per sentenze analoghe qui da noi. La Spagna non è l'Italia è vero ma esiste un filo che comunque unisce la legislazione di paesi appartenenti alla Unione Europea. Vedremo per ora sappiamo che in Europa ci sono giudici che stanno condannando banche per condotte assimilabili a quelle di Veneto Banca e BPVi.
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