In un mondo senza ormai alcun futuro, basato su un sistema che deve prolungarsi all'infinito per tentare di sopravvivere a sé stesso, quello che conta ormai è arraffare, accaparrare senza sosta quello che rimane. Spolpare l'osso e poi buttarlo. Questo si vede a tutti i livelli sia in alto che in basso, in una logica che toglie ancora più futuro alle giovani generazioni. Il sistema per stare in piedi ha bisogno di un consumismo continuo, alimentato da bolle finanziarie e non continue, condito da continue promesse di ripresa e di miglioramento basate su un nuovo consumismo senza senso. Una ruota che ci schiaccia sempre di più implacabilmente. Basta guardare quello che ci accade intorno per capire che siamo rinchiusi in una gabbia mondiale senza uscita, con un cappio al collo che non ci darà scampo. Oltre al clima che sta cambiando e che ci sta inquinando sempre di più, il grande colosso cinese che ha trascinato la crescita in questi anni sta mostrando ovviamente crepe sempre più evidenti. Il loro consumismo basato sulla distruzione dell'ambiente è moribondo. Non possono sostenere ancora un sistema che ha bisogno di ritmi impressionanti e insostenibili di consumo per stare in piedi. Si possono stampare quintali di banconote per spingere i consumi ma ormai il mondo è in preda a un male profondo, incurabile. Ogni civiltà muore e lascia spazio ad altro. Dopo 50 anni di pace, prosperità, crescita il nostro sistema si avvia verso una pericolosa autodistruzione di cui pochissimi sembrano avere la percezione. Nessuno sa come uscire da questa trappola nella quale ci siamo cacciati. O meglio una soluzione ci sarebbe: il ridimensionamento della bolla consumistica. Ma chi è disposto a fare il primo passo? Ci sono troppe poche persone illuminate pronte a incamminarsi su questa strada, capaci magari di mettere in campo una proposta politicamente sostenibile e accettabile. Anzi la "classe dirigente-politica", che in realtà non dirige un bel nulla, mai è apparsa tanto mediocre e squallidamente meschina come in questo momento. Servono uomini di buona volontà disposti ad agire ma è dura in un contesto nel quale viene dato spazio e voce solo a mediocri lacchè di regime, incaricati di dire alle masse inermi che tutto va bene, che stiamo tutti bene. Chi critica è una Cassandra o al limite un fastidioso rompiscatole come il sottoscritto. Meglio lasciare questo mondo "sviluppato" al suo destino.
Un mondo di zombie arraffoni privi di capacità critica e di intelligenza. Non sarò complice di tanta umana miseria.
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