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MPS: una mina vagante per il sistema bancario



Leggiamo oggi che le possibili nozze tra MPS e UBI Banca sollevano più di qualche dubbio in casa dell'istituto popolare orobico. UBI Banca teme infatti che le troppe sofferenze della banca senese possano intaccare la solidità del suo bilancio. Le sofferenze di MPS sono pari a circa 24 miliardi pari al 12% circa del totale delle banche italiane. UBI per acconsentire al matrimonio con MPS pone come condizione la creazione di una bad bank. E la cosa suona male perchè ci ricorda le 4 bad bak create per salvare Banca Etruria, Carife, Banca Marche e Carichieti. Cosa accadrà infatti se veramente venisse creata una bad bank per parcheggiare le enormi sofferenze di MPS? Che fine farebbero i soci di MPS? E i titolari di bond junior subordinati? Perderebbero tutto? 
Con una bad bank di questo tipo si rischia di far collassare il sistema bancario italiano. Pensiamo alle conseguenze per le altre banche quotate e per quelle, come VB e BPVi, quotande. MPS è il grande buco nero del sistema creditizio italiano. Ha già bruciato 10 miliardi circa di aumenti di capitale. Andava nazionalizzato 4-5 anni fa. Adesso è difficile e non so se l'Europa lo permetterebbe. Però non vedo tante altre soluzioni. Chi si vorrà maritare con una sposa brutta e malmessa come MPS? Brutta gatta da pelare per noi. Una situazione che andava affrontata anni fa. Invece da Monti in poi i governi hanno fatto finta di nulla ripetendo il mantra che le nostre banche erano solide. Un paese come l'Italia che ha perso il 10% di pil dal 2008 al 2015 e il 25% di capacità produttiva può avere un sistema finanziario in grado di recuperare i crediti prestati ad un sistema industriale così scricchiolant? Siamo messi male. Ammettiamolo e smettiamola con i facili, sciocchi e puerili entusiasmi. Cominciamo invece a lavorare a qualche seria soluzione in barba anche a quello che gli inetti burocrati  europei vogliono imporci o sarà la implosione del nostro sistema bancario. Con le tragiche conseguenze che tutti potete immaginare.

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