Tra poche ore il percorso di trasformazione del sistema delle Popolari Venete sarà completato. Popolare di Vicenza diventerà una spa e tra qualche settimana insieme a Veneto Banca sarà in borsa. Il capitale sarà aumentato e la proprietà passerà di mano a grandi gruppi bancari o a fondi, magari anche esteri, anche perchè il Veneto non ha nè la forza economica nè la voglia di mettere denaro dentro alle nostre due disgraziate banchette. Il sogno della grande banca del nord-est svanirà definitivamente, nonostante i proclami passati di importanti forze politiche e imprenditoriali nostrane, che comunque alla resa dei conti non vi hanno mai creduto, anzi hanno contribuito a spolpare ancora di piu' i due istituti vendendo per tempo (e guadagnandoci pure) le loro partecipazioni. I due istituti una volta in borsa verranno presumibilmente incorporati e fusi dentro ad altri gruppi. Il futuro sarà senza Veneto Banca e Popolare di Vicenza. In questo contesto di concentrazioni e creazione di gruppi creditizi di dimensioni sempre maggiori è impensabile creare piccole banche del territorio che alla resa dei fatti verrebbero spazzate via dal mercato. Ogni illusione in questo senso si scontra con i diktat imposti dalla BCE e dal sistema finanziario globale. Chi ipotizza soluzioni diverse non tiene conto della realtà e dell'attuale contesto internazionale. Se cambiasse il contesto e andassimo verso una deglobalizzazione finanziaria potremmo anche pensare che le banche del territorio siano utilissime ma ahimé così non è. I brand Veneto Banca e Popolare di Vicenza si apprestano a sparire. Non avremo piu' la banca del territorio. Ma, diciamolo francamente, ne sentiremo poco la mancanza. Anzi se la riforma delle Popolari fosse stata fatta anni fa Zonin e Consoli non sarebbero forse neppure esistiti. E probabilmente neppure i tanti soci "inculati". La cosa tragica è che i tanti soci del territorio non vedranno probabilmente neppure giustizia. Un eventuale processo penale per truffa e altro cadrà forse in prescrizione. Dopo stasera Veneto Banca e Banca Popolare di Vicenza SPA anno zero.
La commissione parlamentare antimafia ha reso pubblica la lista dei cosiddetti impresentabili , cioè dei candidati sui quali pendono giudizi o addirittura condanne anche se non ancora definitive. Sono 17 in tutto: 12 del centro-destra e 5 del centro sinistra. Tra questi spicca il candidato governatore della Campania, il sindaco (anzi ex ) di Salerno, De Luca. Non intendo soffermarmi sull'aspetto legale o etico ma, a poche ore dal voto, vorrei sottolineare che De Luca è stato votato legittimamente e democraticamente sindaco di Salerno e poi sempre dagli elettori campani candidato governatore del Pd . Anche ammettendo che non tutto sia stato fatto alla luce del sole, non si può non affermare che De Luca non abbia ottenuto un largo consenso popolare da parte dei cittadini campani. A questo punto mi chiedo: se De Luca è impresentabile cosa sono i suoi elettori che pure, credo, siano a conoscenza dei gravi reati a suo carico? De Luca è rientrato nella lista non per l’ultima
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