In questi febbrili giorni post assemblea della Popolare di Vicenza tutti parlano di risarcimenti, azioni legali dei soci e processi contro gli ex vertici dell'istituto berico. Trascurando però un dettaglio non da poco: la prescrizione che pende come una spada di Damocle sugli eventuali processi. Nel caso di rinvio a giudizio per truffa la prescizione è di 7,5 anni. Nel caso di aggiottaggio è leggermente piu' lunga come nel caso di associazione a delinquere (ipotesi però non facile da dimostrare in dibattimento). Il rischio concreto che sia tutta una bolla di sapone è concreto considerando anche che la procura di Vicenza ha un numero insufficente di magistrati in organico, tanto è vero che il procuratore capo Cappelleri ha fatto richiesta di un rinforzo. Un rinforzo non è assolutamente sufficente. Serve creare un vero e proprio pool di esperti e consulenti, anche esterni, che riesca in tempi brevi a rinviare a giudizio i colpevoli, Zonin e Sorato in primis. Non possiamo attendere, come afferma Cappelleri, un anno per il rinvio a giudizio. Considerando poi che i testimoni da sentire saranno moltissimi i tempi del dibattimento rischiano di dilatarsi a dismisura. Con il piu' che concreto pericolo che si abbatta la prescrizione sull'intero processo. Come spesso accade in italia i responsabili di questo disastro rischiano di farla franca e i tanti soci buggerati si ritroverebbero con un pugno di mosche. I soci potrebbero proseguire il processo in sede civile ma i tempi per arrivare a sentenza si profilano biblici. Esortiamo quindi il procuratore Cappelleri ad accellerare al massimo le indagini e a creare con celerità un pool di esperti e magistrati in grado di giungere entro pochi mesi al rinvio a giudizio per i presunti colpevoli. La stessa petizione rivolgiamo ai magistrati romani che stanno indagando sul caso Veneto Banca, non meno grave per numeri e perdita di valore per i soci.
La commissione parlamentare antimafia ha reso pubblica la lista dei cosiddetti impresentabili , cioè dei candidati sui quali pendono giudizi o addirittura condanne anche se non ancora definitive. Sono 17 in tutto: 12 del centro-destra e 5 del centro sinistra. Tra questi spicca il candidato governatore della Campania, il sindaco (anzi ex ) di Salerno, De Luca. Non intendo soffermarmi sull'aspetto legale o etico ma, a poche ore dal voto, vorrei sottolineare che De Luca è stato votato legittimamente e democraticamente sindaco di Salerno e poi sempre dagli elettori campani candidato governatore del Pd . Anche ammettendo che non tutto sia stato fatto alla luce del sole, non si può non affermare che De Luca non abbia ottenuto un largo consenso popolare da parte dei cittadini campani. A questo punto mi chiedo: se De Luca è impresentabile cosa sono i suoi elettori che pure, credo, siano a conoscenza dei gravi reati a suo carico? De Luca è rientrato nella lista non per l’ultima
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