Nel lontano 1988 mi pare, Ronald Reagan durante una sua visita a Berlino Ovest affermò "Mr Gorbaciov (allora segretario del Partito comunista dell'unione Sovietica) abbatta quel muro" (il muro di Berlino). Oggi in occasione del prossimo viaggio del presidente Obama a Cuba viene da dire "Presidente Obama abbatta quel muro" (il simbolico muro che divide Cuba dal resto del mondo). Cuba è in mano da ormai 60 anni a una banda di orrendi satrapi dittatori che fanno capo ai fratelli Raul e Fidel Castro, attorniati da un manipolo di vecchi militari che insieme a loro nell'ormai lontano 1959 cacciarono il dittatore Baptista, prendendo il potere in nome del popolo e promettendo libere elezioni. Le aspettiamo ancora, come attendiamo che questi vecchi dittatori levino il disturbo. Mi aspetto che Obama parli chiaro a Raul Castro &c: se ne devono andare lasciando spazio a nuove leve, che indicano nuove elezioni, aprendo il paese alla democrazia. Esattamente come è successo in Cile dittatura non meno repressiva e sanguinaria, dove, grazie anche agli americani, il dittatore generale Augusto Pinochet lasciò il passo ad altri nel 1990 permettendo dopo 16 anni di giunte militari il ritorno della democrazia. Sarà chiaro nelle sue richieste Obama con Castro o celebrerà la visita di un presidente americano nel paese caraibico dopo molti anni, come una mossa di puro marketing politico non chiedendo nulla in cambio? Sarebbe il tradimento del popolo cubano. Un popolo oppresso da 60 anni di dittatura castrista, che ha distrutto la economia e la struttura del paese.
Non sarebbe tollerabile una apertura di credito in bianco verso i Castro. E' ora che Cuba torni ad essere un paese normale.
Signor Presidente Obama abbatta il muro de La Habana.
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