La associazione soci delle banche popolari venete ritiene che la proposta presentata qualche settimana fa, che prevede la emissione di una obbligazione in cambio della cessione di crediti non performanti, possa costituire una valida alternativa a quello che sarà probabilmente ottenuto dai tavoli di conciliazione. Attualmente infatti la somma prevista per ristorare i vecchi soci è di circa 300 milioni (230 circa per bpvicenza e 80 circa per quanto riguarda Veneto Banca) e pare che il fondo Atlante sia disponibile ad alzarla a 400 milioni. Se si vogliono ristorare, secondo le ipotesi circolate circa 100 milioni di azioni tra i due istituti, escluse comunque le azioni baciate, si ottiene nella migliore delle ipotesi un rimborso di 4 euro circa ad azione. La nostra proposta prevede un ristoro molto piu' alto che potrebbe arrivare a circa 10 euro ad azione, includendo gli interessi della obbligazione, considerando nel caso di Veneto Banca e BPVicenza la cessione di 3 miliardi circa di crediti non performanti e la contestuale emissione di 1 miliardo di obbligazioni riservate ai soci che hanno acquistato dal 2006 in poi (120.000.000 di azioni tolte le baciate). Per i soci baciati chiediamo l'annullamento delle relative operazioni o quantomeno una forte riduzione. Non ci sembra quindi una ipotesi da bocciare in partenza. In occasione della prossima assemblea di Veneto Banca del 16 novembre p.v chiederemo formalmente a Veneto Banca e al fondo Atlante un incontro per poter valutare la nostra proposta, che costituisce una base di partenza per poter trovare una ragionevole soluzione di compromesso tra gli interessi dei soci azzerati e quelli delle banche in crisi.
Francesco Celotto
vicepresidente Associazione Soci Banche Popolari Venete
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