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Resterà qualcosa per i vecchi soci di Veneto Banca e BPVicenza?



La ingloriosa fine delle due Popolari nostrane significa la perdita e l'azzeramento totale del valore delle azioni, peraltro già quasi azzerate valendo alla fine solo 0,10 euro.
Ora i commissari dovranno vendere gli assets rimasti e pagare i debiti.
Resterà qualcosa per i vecchi soci? 
Ricordo che i vecchi soci sono creditori chirografari e quindi di ultimo grado o non privilegiati
Prima vanno pagati tutti gli altri e solo se resta qualcosa verranno liquidati i chirografari.
Leggendo la relazione ministeriale al d.l. 99 del 25 giugno poi trasformato in legge il 27 luglio scorso che ha decretato la liquidazione coatta amministrativa di Veneto Banca e Banca Popolare di Vicenza si evince che gli attivi sarebbero pari a 11,6 miliardi di cui 9,9 realizzati attraverso la gestione degli npl (non performing loans crediti in sofferenza ) ceduti a SGA spa. La relazione prevede che i crediti in sofferenza, in base alla valutazione della Banca d'Italia, vengano incassati al 46,9% del loro valore nominale ed una tranche, pari a 2,8 miliardi addirittura al 100% migrando ai crediti in bonis.
Il resto arriverebbe dalla cessione pari a 1,7 miliardi di partecipazioni ( BIM spa, Arca soprattutto) e equity.

Il totale del realizzo sarebbe pari a 11,6 miliardi. Mi sembra una cifra ottimista:

1) realizzare il 46,9% dei crediti in sofferenza appare eccessivo. Credo che una percentuale attorno al 40% sia molto più aderente alla realtà, considerando che non si capisce in base a quale criterio 2,8 miliardi di crediti in malis dovrebbero tornare in bonis;

2) anche i 1,7 miliardi di realizzo da partecipazioni ed equity mi sembrano una previsione esageratamente ottimista considerando che Bim spa  (Banca Investimenti Mobiliari) non è stata venduta nonostante i vari tentativi neppure per 250 milioni e la partecipazione in Arca non vale oltre 200 milioni.

I liquidatori dovranno far fronte soprattutto ai debiti verso lo Stato e il cessionario ( Banca Intesa) pari a 10,6 miliardi ( 5,2 miliardi verso lo Stato per oneri vari e 5,4 miliardi verso il cessionario per lo sbilancio di cessione elevabile a 6,4 per effetto della due diligence su crediti in sofferenza) totale 10,6 miliardi a cui potrebbero aggiungersi ulteriori 0,3 miliardi di garanzie ad esito di due diligence su crediti in sofferenza. Il totale degli impegni a fronte del realizzo massimo di 11,6 miliardi varia da 10,6 a 11,9 miliardi. 
Appare quindi altamente probabile che alla fine della liquidazione rimanga poco o nulla per i soci-creditori chirografari.

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