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Visualizzazione dei post da giugno, 2016

W l'Europa abbasso la unione europea

Sportelli assistenza soci banche popolari

La associazione soci banche popolari venete informa che nel mese di luglio saranno attivi gli sportelli di assistenza soci a BASSANO E A CASTELFRANCO. A Bassano si riceve su appuntamento mercoledì 6-13-20-27 LUGLIO dalle ore 19 alle ore 21 presso Color Cafè SS Trinità (vicino al teatro Remondini). A Castelfranco si riceve sempre su appuntamento lunedì 4-11-18-25 LUGLIO dalle ore 18 alle ore 20 presso studio avvocato Gu idotto via Romanina 29. Per potere usufruire dei servizi dello sportello di assistenza è necessario essere soci della associazione. Potete pagare la quota e iscrivervi o direttamente durante gli orari di apertura dello stesso oppure on line sul sito   www.assopopolarivenete.it   Per contatti, prenotazione appuntamento e informazioni telefonare ai seguenti numeri 3460261017 oppure 3510178198 o scrivete a info@assopopolarivenete.it

Il fallimento di questa globalizzazione

Il segnale che viene da Londra è forte. Lo interpreto, da cittadino che si considera europeo, come un messaggio preciso contro questa globalizzazione che soprattutto a partire dai primi anni duemila (ma in realtà il processo ha inizio negli anni ottanta con Reagan e la Thatcher) ha fatto di tutto per sottrarre ricchezza dalla classe media a tutto vantaggio di una piccola elite finanziaria. La distribuzione della ricchezza a partire dalla crisi del 2008 ha subito una pericolosa concentrazione a tutto sfavore della media borghesia e dei ceti produttivi, con la complicità di una classe politica passiva o forse meglio dire complice, di questi potenti gruppi. Gruppi che hanno fatto di tutto per distruggere il mondo produttivo a tutto vantaggio della finanza, sviluppatasi in maniera abnorme. Oggi la finanza derivata, vera origine di tutti i problemi, vale 6-7 volte il pil. Ha raggiunto livelli insostenibili, va fermata e con essa tutto il gruppo di potere che sta dietro a questo fenomeno. 

La svolta

La Gran Bretagna anzi gli inglesi hanno scelto di uscire dalla UE. Un segnale fortissimo alle cariatidi di Bruxelles e soprattutto all'Europa germanocentrica. E adesso? Adesso sarà l'inizio della fine di questa Unione Europea? Me lo auguro perchè è una istituzione ormai priva di senso, pensata solo per favorire gli interessi della grande finanza e dei tedeschi che la hanno usata a loro piacimento per difendere i loro interessi. Un segnale fortissimo che dovrà essere tenuto in conto dalla fino ad oggi sorda euroburocrazia, dando l'inizio a un vero processo di cambiamento della Unione Europea. O andiamo verso una vera Europa degli Stati, una sorta di Stati Uniti d'Europa o è meglio che ogni paese prenda la propria strada. Una Unione Europea così come è oggi non ha alcun senso. Un gigante economico, ma un nano politico, soffocato dalle assurde politiche di austerità della Merkel &c e da una moneta unica che dopo oggi sarà sempre piu' debole. Noi stati del sud dobb

E adesso?

Dopo Bpvi, come ampiamente da me previsto, anche Veneto Banca finisce in pancia al fondo Atlante. E adesso che accadrà? La ipotesi di vendita a soggetti creditizi esteri è inverosimile: nessuno ha interesse a fare una simile operazione, acquistando una banca con 7,5 miliardi circa di crediti deteriorati di cui 4,5 netti cioè ancora da accantonare. Una banca con un basso livello di accantonamenti (pari al 35% circa contro una media italiana del 43%) e un ancor piu' basso livello di accantonamenti a fronte di probabili contenziosi legali con i soci. Senza contare la mancata restituzione di molti finanziamenti cosiddetti "baciati", concessi cioè a fronte dell'acquisto di azioni che oggi valgono zero. Tra maggiori accantonamenti e mancata restituzione dei fidi il buco da coprire ammonta a circa 7-800 milioni. L'aumento di capitale è in pratica già in gran parte bruciato. Oltre a questo la banca ha un eccesso di personale in Italia e nelle filiali estere s

LETTERA AL PROCURATORE DELLA REPUBBLICA DI VICENZA CAPPELLERI

21 giugno 2016  Oggetto – Andamento e prospettive dell’inchiesta sulle responsabilità degli ex amministratori della ‘Banca Popolare di Vicenza’. Signor Procuratore, il recente suicidio del pensionato Antonio Bedin ed il riemergere sui media di notizie su vicende di un passato non troppo lontano che ebbero come protagonisti, da un lato i vertici della ‘Banca Popolare di Vicenza’ dell’epoca, ‘in primis’ il suo presidente Gianni Zonin, e dall’altro - con differenti ruoli professionali e divergenti valutazioni -  la dottoressa Cecilia Carreri ed altri magistrati, qualcuno dei quali ancora in servizio nel Palazzo di Giustizia di Vicenza, rendono indilazionabile secondo la nostra Associazione una presa di posizione pubblica, netta e precisa della Procura sull’andamento e sulle prospettive dell’inchiesta riguardante le gravi responsabilità dei precedenti amministratori della citata banca. Tale convinzione è basata sul fatto che quello di Antonio Bedin non è il primo suicidi

Questa volta hanno vinto i gufi!

Eh si caro Renzi te lo dico anzi te lo urlo: hanno vinto(finalmente) i gufi! Sana lezione! Questa volta cari renzini avete ricevuto una bella sberla sulle vostre sbarbatelle e arroganti faccette spesso tronfie e presuntuose (de che poi non si sa ). A caldo dico questo sul turno di ballottaggio alle amministrative:  1) si afferma in modo simbolico il m5s. In modo simbolico perchè su 20 capoluoghi di provincia dove si è andati al ballottaggio solo 3 sono appannaggio dei pentastellati. Certo sono comuni pesanti ma sempre 3 su 20 = 15%. Una percentuale ancora bassa anche perchè il m5s è poco radicato territorialmente anzi in alcune regioni è assente. Se vorrà imporsi alle prossime elezioni nazionali dovrà dotarsi di una struttura e di una classe dirigente all'altezza e radicata sul territorio. Il governo di Roma e Torino sarà comunque un bel banco di prova in vista delle elezioni politiche previste per il 2018. Adesso M5S ha la possibilità di dimostrare se è un partito di

Forte Apache

La notizia della morte di un pensionato di 69 anni, suicida per aver perso tutto con il collasso di BPVi fa pensare. A onor del vero va detto che la persona in questione era malato da tempo e questo assieme al disastro finanziario può aver giocato un ruolo fondamentale nella decisione di togliersi la vita.Il denaro è sterco. Non si può morire per lo sterco del demonio come lo definisce giustamente l'ottimo Massimo Fini. Uno sterco maleodorante che sta lentamente uccidendo il mondo e l'uomo. La perdita di una vita umana non è giustificabile. Adesso i luridi politici da quattro soldi insieme ai loro luridi compari del mondo della finanza ci inonderanno di patetiche dichiarazioni sul morto etc. In realtà la unica domanda che dobbiamo farci è: perchè siamo giunti a questo punto? Perchè la società è arrivata a un punto di follia di questo tipo? Siamo giunti qui perchè abbiamo lasciato che un mezzo (il denaro) diventasse un fine. Un fine per dimostrare a qualcuno di esse

Incontro riservato a Vicenza 23 giugno

La associazione soci banche popolari venete ha organizzato per giovedì 23 giugno a Vicenza dalle ore 19 alle ore 23 presso l'hotel Marriott ( S.S. Padana Superiore verso Verona, n.60, 36100 Vicenza)  un incontro riservato e a numero chiuso con il dottor Rocca dello studio Rocca di Milano. Nel corso dell'incontro il dottor Rocca illustrerà i rimedi giuridici per tentare di recuperare i soldi persi con le azioni Veneto Banca e Banca Popolare di Vicenza in particolare l'arbitrato presso la Consob. Per ragioni organizzative l'incontro è a numero chiuso.  Ogni socio potrà incontrare separatamente e in forma riservata il dottor Rocca e presentare documenti e la propria situazione. Chi volesse partecipare è pregato di confermare la partecipazione possibilmente entro e non oltre il 21 giugno p.v. scrivendo a info@assopopolarivenete.it o chiamando i numeri  351 0178198 o 3460261017 Saluti Assopopolari Venete 

Brexit: segnale di svolta?

Brexit si, brexit no. Questo il problema di questi giorni. Non capisco la ragione di tanto nervosismo sui mercati finanziari. Se anche gli inglesi decidessero per il leave (lasciare) ci vorrebbero alcuni anni, minimo due, per negoziare la uscita della Gran Bretagna dalla Ue. E se anche uscisse non credo cambierebbe poi molto per il resto d'Europa. Se non forse per il fatto che qualche paese sarebbe tentato di dire se lo hanno fatto loro lo facciamo pure noi. Ammesso che gli convenisse. Siamo sinceri gli inglesi hanno sempre avuto poca passione per l'Europa. Non fanno parte della unione monetaria (si sono tenuti ben stretto il pound e forse hanno fatto bene) e neppure dello spazio Schengen. Quindi una loro dipartita sarebbe un fatto più simbolico che reale. Ma certo potrebbe segnare un principio. E il principio forse della fine per questa Europa, che comunque così come è oggi, non serve a nulla se non ai tedeschi (e ai francesi). Forse per assurdo il no sarebbe salutare

Finanzarotta e non solo

Da oggi il mio blog cambia nome. Entro l'estate seguiranno altri cambiamenti. Da tempo mi occupo quasi esclusivamente del problema delle banche popolali venete, BPVi e Veneto Banca in particolare. Ho quindi sentito la necessità di adeguare il nome del mio blog a quello che ritengo sia oggi il mio profilo: un analista e appassionato di quello che ruota attorno alla finanza, alle banche, all'economia. Ormai il ruolo di rompiscatole appartiene al passato, ad una epoca nella quale mi dedicavo alla politica prima da attivista del Movimento 5 Stelle e poi da candidato al senato sempre nelle liste del partito pentastellato. Un ruolo da tempo terminato e che con ogni probabilità non tornerà più. Credo che ognuno di noi abbia degli skills, delle capacità che dovrebbe far fruttare al meglio. Io posso dire di non essere adatto alla politica, anche perchè sono molto scettico sui cambiamenti che i partiti e la politica possano apportare nel breve e medio termine al sistema mondiale. Un s

Azione di responsabilità ex vertici Veneto Banca: rinvio a settembre

Apprendo dalla stampa che la prospettata azione di responsabilità nei confronti degli ex vertici di Veneto Banca slitterà a settembre. Il motivo è facilmente intuibile: a fine giugno la banca avrà un nuovo azionista di riferimento (molto probabilmente il fondo Atlante ). Ragion per cui sarà il nuovo cda, nominato presumibilmente dopo l'estate, che provvederà a portare avanti  la cosa. Non certo l'attuale cda, espressione dei "grandi "soci, che a fine giugno avrà esaurito il suo compito.  In un primo momento la assemblea per votare sul punto è stata convocata per il 15 luglio ma probabilmente anche questa slitterà a settembre.  L'aumento di capitale della banca è iniziato al rallentatore e secondo fonti della stessa il primo giorno sono state sottoscritte azioni per un importo pari a 300.000 euro. L'aumento si chiuderà lo ricordo il 22 giugno (per la parte retail) e proseguirà fino al 24 giugno per gli investitori istituzionali. Se procederà con questo r

Aumento di capitale Veneto Banca 2016: caratteristiche e modalità di esercizio

VENETO BANCA S.P.A. – aumento a pagamento del capitale sociale mediante offerta in opzione e prelazione ai soci ed ammissione a quotazione sul mercato telematico di Borsa Italiana. Gentile cliente, La informiamo che in data 8 giugno 2016 inizierà l’operazione di Aumento di Capitale di Veneto Banca S.p.A. che, per la parte riservata agli azionisti, si chiuderà il successivo 22 giugno 2016. In qualità di azionista di Veneto Banca, Lei è titolare del diritto di opzione e di prelazione sulle azioni di nuova emissione. Pertanto, Le segnaliamo che Lei rientra tra i destinatari dell’offerta delle azioni di nuova emissione, cui potrà aderire, entro il prossimo 22 giugno, recandosi in Filiale o, laddove abilitato, con l’apposita funzionalità dell’Internet Banking. Il valore di emissione delle nuove azioni è stato fissato dal Consiglio di Amministrazione della Banca in un intervallo compreso fra un minimo di 0,10 euro e un massimo di 0,50 euro. Il prezzo finale dell’azione, e di conseguenza i

Grandi soci Veneto Banca: pronti per l'aumento di capitale. Pronti anche a restituire i crediti in sofferenza?

Secondo il prof. Loris Tosi, azionista di Veneto Banca nonchè consigliere della associazione Per Veneto Banca, la cordata dei grandi soci è pronta per l'aumento di capitale di Veneto Banca. Secondo Tosi ci sono le condizioni per affrontare con successo l'aumento di capitale. Almeno la volontà c'è ma i soldi? Forse. Ma non vi è ad oggi alcuna certezza che la cordata dei grandi soci, che rappresentano circa l'8-10% del capitale della banca di Montebelluna, sia in grado di rastrellare i 250 milioni di euro necessari per assicurare il flottante minimo per la quotazione in borsa. Per ora Tosi assicura che sono pronti ad assistere chi ha bisogno per effettuare l'aumento di capitale che partirà l'8 giugno e durerà tre settimane circa. L'adesione dei grandi soci all'aumento potrebbe però cambiare quello che a molti appare già come un copione già scritto come accaduto alla cugina di Vicenza incapace di sbarcare in borsa a causa della mancanza di adesioni da

Popolari Venete: la unica via possibile per recuperare rapidamente i soldi persi

Dopo aver sentito tante chiacchere, tanti discorsi da bar, tante promesse fasulle di tavoli e conciliazioni, tante azioni legali di dubbia praticabilità suggeriamo ai soci la unica via possibile per recuperare i soldi investiti nelle azioni delle Popolari : ricorrere al nuovo arbitro per le controversie finanziarie presso la Consob. Per maggiori dettagli leggete qui . Il nuovo arbitro puo' risolvere controversie fino a 500.000 euro, non costa nulla (a parte l'eventuale ricorso ad un avvocato per preparare una memoria) e decide se accogliere o meno il reclamo entro 90 giorni. Il reclamo va inviato in via telematica. La banca è obbligata a sottostare alla decisione del risparmiatore mentre questi puo' decidere o meno se accettare. Nel caso di accettazione la controversia si chiude in forma exragiudiziale con contestuale rinuncia da parte del risparmiatore a qualsiasi azione legale contro la banca.  Il risparmiatore puo' decidere di adire all'arbitro per contr