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Visualizzazione dei post da novembre, 2016

Maxi processo BPVicenza: per i risarcimenti si andrà in sede civile

Abbiamo appreso dalla stampa che, in anticipo rispetto ai tempi previsti dal procuratore Cappelleri, si va verso il rinvio a giudizio per BPVicenza. Le parti offese, cioè i soci azzerati, sono ad oggi 4.000. Un numero molto elevato che fa pensare che una volta concluso il primo grado ed emessa la sentenza, non prima di due-tre anni in ogni caso data la mole di parti coinvolte in questo maxiprocesso, per i risarcimenti per le parti civili (i soci costituitisi) ci sarà un separato procedimento civile. Il giudice penale dato l'elevato numero di parti offese, che potrebbe ulteriormente crescere prima del rinvio a giudizio, molto probabilmente rinvierà per la quantificazione dal danno in separata sede. Ipotesi già avveratasi recentemente nel caso Fondiaria-Sai dove le circa 2.500 parti civili costituitesi, hanno visto il rinvio da parte del giudice di primo grado. Il processo a quel punto ripartirà in sede civile. Per queste ragioni, come già ripetuto in varie occasioni, consigliamo

Trump & soci: la (brutta) faccia della stessa medaglia

Mi fa francamente ridere chi pensa che Trump rappresenti il riscatto delle classi medie lavoratrici (in gran parte bianche) impoverite da otto anni di recessione. Tutto questo è semplicemente assurdo. Trump è un miliardario e sta creando una squadra di governo che rappresenta un franco passo indietro rispetto agli interessi delle classe medie lavoratrici. Trump anzi vuole togliere quel poco di stato sociale che è rimasto in America e che Obama ha tentato con modesti risultati di rilanciare (Obamacare in primis). I poveri che hanno votato il tycoon verranno massacrati dalle sue politiche fiscali e sociali che favoriranno ancora di piu' le classi alte. Altro che paladino dei poveri! Trump rischia di produrre ulteriori disastrosi scassi all'ambiente, ai diritti delle minoranze, ai migranti favorendo l'asse con la Russia semidittatoriale di Putin, sotterrando l'accordo nucleare con l'Iran e imponendo una politica protezionistica che sfavorirà i prodotti europei e le im

Tavoli di cartapesta

Diciamo no ai tavoli di conciliazione promessi da Veneto Banca e BPVicenza. Almeno se le cifre in ballo restassero queste. Le due banche infatti hanno accantonato per questa causa 400 milioni di euro circa. Se, come pare, venissero rimborsati i circa 100.000 soci che hanno acquistato negli ultimi 5 anni dal 2011 in poi, si tratterebbe di un ristoro ridicolo pari a circa 4.000 euro a testa. Una somma che pare più una mancia, utile ad accontentare nessuno. Come può un socio che ha acquistato dal 2011 in avanti in media 1000 azioni spendendo tra i 40.000 euro (Veneto Banca) e i 62.000 euro (BPVicenza) accontentarsi nel migliore dei casi del 10% del capitale investito con una perdita di almeno il 90%? Inaccettabile trattandosi poi di soci che hanno sottoscritto gli aumenti di capitale truffa del 2013 e 2014 o soci che hanno viste convertite delle obbligazioni convertibili. Meglio percorrere la strada legale che porterà certamente maggiori soddisfazioni. Di certo diciamo no a questi

Fusione unica via per salvare Veneto Banca e Banca Popolare di Vicenza

Ormai è chiaro che non resta piu' tempo e serve agire con estrema rapidità per tentare di salvare il malandato duo delle popolari nostrane. La perdite a fine anno si aggireranno tra le due banche sugli 1,5 miliardi. A questi bisogna aggiungere probabili nuovi accantonamenti su perdite, i costi per la riduzione del personale e margini nuovamente in perdita. Non appare lontano dalla realtà credere che l'aumento di capitale fatto da Atlante, pari a 2,5 miliardi, sarà bruciato entro fine anno e presto servirà un nuovo aumento di capitale. Chi sarà disposto a farlo per due banche che continuano a bruciare risorse, con un costo del personale insostenibile, appesantite da una rete costosa di oltre mille sportelli e filiali estere (Veneto banca)? Nessuno e questo il capo del fondo Atlante Penati lo ha capito fin troppo bene. Lo stesso fondo Atlante non ha oggi le risorse necessarie per ricapitalizzare le due banche. Serve almeno un altro paio di miliardi, che comunque senza interventi

LA NOSTRA PROPOSTA VALE MOLTO PIU' DEI TAVOLI DI CONCILIAZIONE

La associazione soci delle banche popolari venete ritiene che la proposta presentata qualche settimana fa, che prevede la emissione di una obbligazione in cambio della cessione di crediti non performanti, possa costituire una valida alternativa a quello che sarà probabilmente ottenuto dai tavoli di conciliazione. Attualmente infatti la somma prevista per ristorare i vecchi soci è di circa 300 milioni (230 circa per bpvicenza e 80 circa per quanto riguarda Veneto Banca) e pare che il fondo Atlante sia disponibile ad alzarla a 400 milioni. Se si vogliono ristorare, secondo le ipotesi circolate circa 100 milioni di azioni tra i due istituti, escluse comunque le azioni baciate, si ottiene nella migliore delle ipotesi un rimborso di 4 euro circa ad azione. La nostra proposta prevede un ristoro molto piu' alto che potrebbe arrivare a circa 10 euro ad azione, includendo gli interessi della obbligazione, considerando nel caso di Veneto Banca e BPVicenza  la cessione di 3 miliardi circa di

RELAZIONE DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE ALL’ASSEMBLEA DEL 16 NOVEMBRE 2016 IN MERITO AL PRIMO PUNTO ALL’ORDINE DEL GIORNO

Egregi Azionisti, in merito alla proposta di azione di responsabilità ai sensi degli artt. 2392, 2393, 2396, 2407 codice civile nei confronti degli ex componenti del Consiglio di Amministrazione e del Collegio Sindacale nonché dell’ex Direttore Generale di Veneto Banca S.p.A. (“Veneto Banca” o la “Banca”) dott. Vincenzo Consoli, si rende noto che il Consiglio di Amministrazione ha proceduto a richiedere un’attività di approfondimento istruttorio ad una società di consulenza forensic di primario standing (di seguito il “Consulente Forensic”), sottoponendo successivamente le risultanze della stessa all’esame di advisor legali esterni. Al riguardo, si precisa che il Consiglio di Amministrazione - per il momento riservandosi successivi approfondimenti - ha ritenuto opportuno concentrare la predetta attività di indagine sui profili di responsabilità legati alle gravi irregolarità riscontrabili nella gestione della Banca, con esclusione dei profili di mera irregolarità contabile. Ugualmente

La prossima bomba bancaria veneta

Sul nostro territorio oltre ai due big Veneto Banca e BPVicenza esiste un'altra popolare decisamente piu' piccola ma pronta a dare il prossimo dispiacere ai soci: la Banca Popolare di Marostica. Una piccola banca rilevata qualche anno fa da Volksbank di Bolzano, che già ha visto sensibilmente calare il valore delle quote portate da 74 euro circa a 19 euro dopo l'acquisto da parte del gruppo altoatesino. Una banca di cui nessuno parla ma che assieme a circa 30 popolari disseminate in giro per l'Italia presenta gli stessi problemi dei due giganti nostrani. Azioni non liquide comprate anni fa a valori alti e di fatto oggi invendibili. Si tratta di Popolari in gran parte piccole o piccolissime con attivi inferiori agli 8 miliardi e per questo non obbligate entro il 31.12.2016 a diventare spa. Ma prima o poi dovranno farlo e allora si scoprirà che il valore attuale delle azioni, peraltro quasi sempre illiquide, è molto distante da quello reale. Nel caso della Banca Po

Io voto NO al referendum ma soprattutto al renzismo

La mia forte tentazione lo dico chiaramente era quella di non andare a votare il 4 dicembre. Ma dopo una attenta riflessione non posso sottrarmi al mio dovere di cittadino da anni civicamente impegnato e attento alla politica. Non posso non andare  a votare diventando di fatto complice del renzismo questo fenomeno nuovo e discutibile che da quasi 3 anni promette rottamazioni e invece altro non è che l'ennesimo fenomeno gattopardesco. Non posso diventare complice di Renzi e della sua cricca di ragazzotti sfottenti, arroganti e maleducati che vogliono distruggere tutti quelli che non la pensano come loro, pieni solo di nulla. La politica 3.0 del premier fatta di selfie, leopolde, spot e comparsate tv è vacua. Una paccottiglia di continue promesse e false rappresentazioni della realtà prive di un vero progetto politico. Solo mance, provvedimenti spot.  Cosa ha fatto Renzi in 3 anni di governo? Nulla o quasi. La spesa pubblica non è diminuita, la disoccupazione non è diminuita, la p

CHI PENSA AI VECCHI SOCI DELLE POPOLARI?

Dopo tante dichiarazioni stampa, tante interviste, tante chiacchiere utili forse solo a prendere tempo, chiediamo ai presidenti di Veneto Banca Anselmi e di BPVicenza  Mion a che punto siano i tanto sbandierati e promessi tavoli di conciliazione. Tutti si preoccupano degli esuberi dei dipendenti, delle perdite delle banche, dei nuovi accantonamenti ma pare che dei vecchi e azzerati soci si siano perse le tracce. A fine ottobre promettevano di aprire i tavoli ma ad oggi nulla ci è pervenuto. Come associazione dei piccoli soci delle popolari chiediamo che venga finalmente fatta chiarezza sulla tempistica e soprattutto sulla quantificazione degli eventuali risarcimenti previsti per i vecchi soci. Chiediamo nuovamente un serio confronto con il management e il fondo Atlante in merito alla proposta da noi avanzata a favore degli azionisti azzerati. Da troppo assistiamo a promesse e tattiche dilatorie che non fanno altro che spostare sempre più in là eventuali proposte e soluzioni concre