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Visualizzazione dei post da agosto, 2016

Una proposta ragionevole per recuperare i soldi dei vecchi soci

6 AGOSTO 2016 OGGETTO: PROPOSTA PER IL RISARCIMENTO DEI VECCHI SOCI DI VENETO BANCA E BPVI La associazione soci banche popolari venete presenta la seguente proposta per risarcire i vecchi soci. La proposta si articola in 4 punti. Siamo disponibili ad un ampio e serio confronto con le direzioni delle due banche per trovare un accordo soddisfacente per entrambe le parti in questione. 1) creazione di una struttura interna ad hoc per ciascuna banca per il recupero dei crediti. Alla stessa andrebbero trasferiti tutti i crediti in sofferenza. Le banche emetterebbero obbligazioni riservate ai vecchi soci ( a costo 0 e pari al valore delle azioni possedute o una quota di esse ). Le strutture utilizzerebbero, dopo opportuno training, personale interno che altrimenti sarebbe licenziato ( per esuberi ); 2) creazione di due appositi fondi per i vecchi soci che si alimenti con i proventi del recupero crediti ( i fondi alimenterebbero le obbligazioni a scadenza 5-10-15-

Schiavon inadatto a presiedere la prossima assemblea di Veneto Banca

La associazione soci delle banche Popolari Venete concorda con la richiesta del fondo Atlante nuovo proprietario di Veneto Banca e chiede che Giovanni Schiavon non presieda la assemblea della banca prevista per il giorno 8 agosto pv. Ritiene infatti che la posizione del dott Schiavon non sia chiara avendo quest'ultimo da vicepresidente dell'istituto richiesto di fare causa alla banca ma soprattutto non essendo del tutto chiari i rapporti dello stesso con l'ex ad Consoli, arrestato pochi giorni fa. Crediamo che proprio per evitare ulteriori strumentalizzazioni e per garantire un clima imparziale e sereno sia utile che la assemblea del giorno 8 agosto sia presieduta da altra persona. Francesco Celotto vicepresidente Associazione Soci Banche Popolari Venete

Bene l'arresto di Consoli a quando quello di Zonin?

L’ «Associazione soci banche popolari venete »  accoglie con soddisfazione la notizia dell'arresto dell'ex amministratore delegato di ‘Veneto Banca’ Vincenzo Consoli e del sequestro pari a 45 milioni di euro effettuato oggi su ordine della procura di Roma. A  questo punto ci chiediamo quando verrà richiesto lo stesso provvedimento - già ripetutamente ipotizzato da autorevoli personaggi con specifica competenza nel settore - dalla Procura di Vicenza per l'ex presidente della «Banca Popolare di Vicenza» Zonin indagato per gli stessi reati in un contesto che appare più grave rispetto a quello di «Veneto Banca».  Auspichiamo inoltre che, alla luce delle vicende accertate, la Procura di Roma allarghi l' inchiesta anche ai reati di truffa e associazione a delinquere: un intervento in tal senso comporterebbe tra le altre cose la costituzione di parti civili dei soci buggerati. Auspichiamo una rapida conclusione delle indagini e il conseguente rinvio a giudizio.

SPV I CONTI DELLA SERVA CI DANNO RAGIONE UNA VOLTA DI PIU'

Bastano due conti della serva per dimostrare il sostanziale default cui va incontro la costruenda Superstrada Pedemontana Veneta. Per primo il dato sui flussi di traffico che potrà essere al massimo di 20.000 veicoli al giorno. Se tutto va bene quindi la società che gestisce la superstrada incasserà ogni anno ( supponendo un pedaggio di euro 10 e ipotizzando, cosa non verosimile, che tutti i veicoli compiano l'intero percorso e durante tutti i mesi dell'anno) 72 milioni di euro. In totale fanno per i 39 anni di durata della concessione 2 miliardi 808 milioni di euro. Il secondo è un dato finanziario e cioè gli interessi  sul famigerato project-bond pari all'8% annuale . Il bond dovrebbe essere pari a circa 1,6 miliardi e quindi ipotizzando un bond decennale garantito dalla BEI il totale degli interessi che la Sis dovrà pagare fa 128 milioni di euro all'anno ovvero 1,28 miliardi in dieci anni. Se sommiamo questo dato finanziario con il costo che dovrebbe sostenere

Veneti due volte minchioni sulle Popolari

Leggo sulla stampa veneta di oggi che il consigliere regionale Guadagnini (ex Dc, ex Udc, eletto in Regione nella lista Indipendenza Noi Veneto, in quota Zaia, da cui si è poi prontamente staccato una volta eletto) ha attaccato la classe dirigente regionale accusandola di essere minchiona per essersi fatta scippare dal fondo Atlante le due Popolari per un piatto di lenticchie.  Tralasciando il pulpito dal quale viene questa predica (un tipo che ha cambiato così tante casacche  ha ben poca credibilità) mi viene da sorridere e da replicare a tale risibile affermazione dicendo che i Veneti sono si minchioni ma non una, ben due volte. Una per aver creduto ai grandi "banchieri" Zonin e Consoli e due per dare credito ancora alla Lega e a certo indipendentismo veneto che brandiscono la spada dei complotti contro chi (la grande finanza?) ha rubato due, a loro avviso, "belle e buone" banche al Veneto. Se magari avessero la decenza di informarsi e leggere i bilanci de