Leggo sulla stampa veneta di oggi che il consigliere regionale Guadagnini (ex Dc, ex Udc, eletto in Regione nella lista Indipendenza Noi Veneto, in quota Zaia, da cui si è poi prontamente staccato una volta eletto) ha attaccato la classe dirigente regionale accusandola di essere minchiona per essersi fatta scippare dal fondo Atlante le due Popolari per un piatto di lenticchie.
Tralasciando il pulpito dal quale viene questa predica (un tipo che ha cambiato così tante casacche ha ben poca credibilità) mi viene da sorridere e da replicare a tale risibile affermazione dicendo che i Veneti sono si minchioni ma non una, ben due volte.
Una per aver creduto ai grandi "banchieri" Zonin e Consoli e due per dare credito ancora alla Lega e a certo indipendentismo veneto che brandiscono la spada dei complotti contro chi (la grande finanza?) ha rubato due, a loro avviso, "belle e buone" banche al Veneto.
Se magari avessero la decenza di informarsi e leggere i bilanci delle due banche i vari Guadagnini e gruppi protoleghisti o indipendentisti, rappresentati in piazza a Treviso il 20 luglio da qualche loro attivista, capirebbero che queste due banche sono zavorrate da quasi 10 miliardi di crediti inesigibili prestati anche a tanti imprenditori veneti. Lo sa il buon Guadagnini che Veneto Banca ha perso 1,5 miliardi di euro solo per prestiti concessi a 10 imprenditori della provincia di Treviso? E lo sa che Consoli da tempo aveva dato ordine di non evidenziare tali posizioni come perdite? Certo ci sono molti altri crediti inesigibili nelle controllate di Veneto Banca in giro per l'Italia. Ma anche qui da noi nel mitico nord-est non è tutto oro.
Eviti Guadagnini di ergersi a difensore del territorio e degli ex vertici che invece continua, come il suo governatore e mentore Zaia, a non attaccare. La Lega e certo indipendentismo vorrebbero rappresentare Zaia come il paladino dei soci azzerati delle due Popolari. Nulla di piu' falso. Zaia che andava a battere le manine alle assemblee delle due banche e sproloquiava di grande banca del territorio, dovrebbe invece fare il mea culpa e dire finalmente che Zonin e Consoli sono colpevoli di truffa verso i 205.000 soci delle due banche, che hanno visti azzerati i loro risparmi. E la politica veneta, Lega in testa, farebbe bene a dire a voce alta che la azione di responsabilità va fatta al piu' presto senza tirare in ballo complotti, che sono solo fantasie, come i progetti di indipendenza del Veneto e i referendum sulla autonomia, usati come specchietti delle allodole per incantare qualche ingenuo venetista che ancora crede a queste favolette.
La lega faccia e subito qualcosa per i soci delle Popolari e la smetta di giocare in piazza a fare populismo e urla da bar. Oppure se ne stia zitta ma non si permettano nè Zaia nè il suo fido Guadagnini di minimizzare il disastro e il disegno truffaldino portato avanti da Zonin e Consoli sulla pelle dei soci, nè di inventare strani complotti per creare confusione e sollevare polveroni, tentando di nascondere le colpe ben precise della classe dirigente veneta a livello politico e imprenditoriale. Se queste due banche erano così belle e buone perchè non si è fatto avanti nessun cavaliere bianco sottoscrivendo quote importanti dell'aumento di capitale? Che fine hanno fatto i vari Bruno Zago e company? Bravi a chiedere prestiti milionari ma con il "tacuin"ben stretto quando si è trattato di mettere soldi veri dentro a Veneto Banca o a Banca Popolare di Vicenza. Vero Guadagnini il complottista? La riforma delle Popolari andava fatta 20 anni fa. Non avremmo avuto nè Zonin, nè Consoli e soprattutto non avremmo perso i nostri risparmi visto che le banche sarebbero forse state quotate in borsa con un prezzo trasparente e non autofissato. Con buona pace del "territorio" e dei suoi sacerdoti.
Commenti
Posta un commento