Sui media
sono apparsi in questi giorni varie notizie riguardanti la SPV. Il commissario
per la costruzione della superstrada Vernizzi ha convocato la stampa per
rispondere alle 70 contestazioni avanzate dalla Corte dei Conti sulla discussa
opera. Tra i tanti dati presentati dal commissario uno macroscopico balza all’occhio : una opera delle dimensioni
della SPV, il cui costo è già incrementato di oltre 400 milioni rispetto al
progetto originale presentato, non ha il closing finanziario ovvero non ha ancora
i finanziamenti necessari per la realizzazione. E’ come se una persona
iniziasse a fare una casa senza sapere dove e soprattutto se troverà i soldi.
Ma qui non si tratta di una casa ma della piu’ grande opera pubblica
attualmente in costruzione in Veneto. Il concessionario SIS, secondo quanto
affermato da Vernizzi, ha assicurato il closing entro marzo. Ma qui si fa notte
fonda. I bene informati dicono che l’amministratore delegato di SIS, l’ing.
Dogliani, avrebbe incaricato un fondo inglese di reperire il denaro mancante (
1.700 milioni), offrendo rendimenti del 10%. Ma ad oggi sono stati raccolti
solo 600 milioni. Che fondo o banca
potrà concedere finanziamenti ad una opera il cui flusso di traffico non
consente di ottenere un profitto, secondo autorevoli calcoli, neppure nel giro
di trenta anni? Basta guardare all’esempio della tanto sbandierata Brebemi (
Brescia-Bergamo-Milano)per cui si invoca già l’intervento pubblico per
appianare le perdite di esercizio dovute allo scarso traffico. Lo stesso destino
toccherà alla SPV?
Il rompiscatole torna dopo una lunga pausa. In questo momento il tema caldo per il nostro territorio è lo scandalo relativo alla Banca Popolare di Vicenza e a Veneto Banca. 200.000 azionisti rischiano perdite colossali. In Veneto Banca hanno almeno iniziato a fare pulizia. Via Consoli,via Trinca, via il vecchio cda (anche se Consoli aveva provato a fare resistenza). Cosa aspettano a Vicenza a cacciare Zonin e l'intero cda, reo di tante nedandezze? La azione B.P.VI.valeva 62 euro. Dopo la quotazione se ne varrà 15 gli azionisti potranno baciarsi le mani. Perdita secca di almeno 47 euro ad azione ovvvero meno 75%. Gli azionisti della Popolare di Vicenza sono 126.000. Quanto denaro frutto anche dei risparmi delle nostre famiglie andrà in fumo? Non meno di 2 miliardi di euro equivalenti a una perdita ipotizzabile di circa 25.000 euro ad azionista. Per questo dico #Zonindimettiti . E con lui, ripeto, tutto il cda a partire da Zigliotto, presidente di Confindustria di Vicenza. E...
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