Il conflitto, latente da tempo, ma sempre ben presente nella politica veneta è alla fine scoppiato, in modo virulento, portando a un risultato lacerante per la Lega Nord-Liga Veneta. Inutile che qualcuno dica che Tosi si porta dietro poca gente, che non andrà da nessuna parte. Tosi ha un suo seguito e cercherà di fare quanto piu' danno possibile. La gestione da parte di Salvini dell'affaire Tosi non è stata delle migliori e lascerà il segno nelle truppe leghiste venete. Il conflitto, da sempre esistente, tra i Lumbard e i Veneti è ormai di dominio pubblico e se la Lega dovesse perdere una regione storicamente di destra a favore del Pd capeggiato dalla Moretti sarebbe, forse, la fine anche dello stesso Salvini, per non parlare di Zaia. Stavolta il governatore rischia di brutto e dovrà fare una campagna elettorale convincente e vincente non solo nella forma. Salvini e Zaia non hanno mai visto di buon occhio Tosi. La espulsione prima di elezioni così importanti è stato un clamoroso autogol da parte del segretario del Carroccio. Vedremo curiosi gli sviluppi di quella che potrebbe essere una vera Caporetto . Numeri alla mano Zaia non sembrava correre pericoli ma oggi con Tosi alleato di NCD e magari dei fittiani il quadro si complica assai. Zaia è dato attorno al 40% la Moretti al 31% Tosi sotto il 10%. Bisognerà vedere perchè mai come questa volta l'esito è incerto e tanti elettori decideranno chi votare all'ultimo momento. Dipenderà anche dal numero di astenuti chi sarà il prossimo governatore ma, certo, la Lega non esce rafforzata da questa lotta intestina. Il risultato è legato anche al numero di liste collegate a Zaia e alla Moretti. Per ora pare che il governatore conti su Forza Italia, Fratelli d'Italia, la lista della Lega, la sua lista, gli indipendentisti di Morosin ( Indipendenza Veneta ) o quelli di Noi Veneto Indipendente. La Moretti per contro presenterebbe quattro o cinque liste collegate (Pd, Sel e tre liste civiche). Si presenterebbero al voto anche gli indipendentisti di Busato (Plebiscito EU), i comunisti e i verdi assieme, una lista di sinistra ed ecologista legata all'ex consigliere Boato, forse una lista degli ex grillini di Alternativa Libera oltre ovviamente al M5S (dato nei sondaggi al 10%). Un quadro estremamente polverizzato e di grande incertezza. Di sicuro una partita vera non come nel 2010. Fonti autorevoli vicine al governatore mi confessano, da mesi, che questa volta Zaia dovrà sudare le proverbiali sette camicie per essere rieletto. Ci divertiremo statene certi.
Il rompiscatole torna dopo una lunga pausa. In questo momento il tema caldo per il nostro territorio è lo scandalo relativo alla Banca Popolare di Vicenza e a Veneto Banca. 200.000 azionisti rischiano perdite colossali. In Veneto Banca hanno almeno iniziato a fare pulizia. Via Consoli,via Trinca, via il vecchio cda (anche se Consoli aveva provato a fare resistenza). Cosa aspettano a Vicenza a cacciare Zonin e l'intero cda, reo di tante nedandezze? La azione B.P.VI.valeva 62 euro. Dopo la quotazione se ne varrà 15 gli azionisti potranno baciarsi le mani. Perdita secca di almeno 47 euro ad azione ovvvero meno 75%. Gli azionisti della Popolare di Vicenza sono 126.000. Quanto denaro frutto anche dei risparmi delle nostre famiglie andrà in fumo? Non meno di 2 miliardi di euro equivalenti a una perdita ipotizzabile di circa 25.000 euro ad azionista. Per questo dico #Zonindimettiti . E con lui, ripeto, tutto il cda a partire da Zigliotto, presidente di Confindustria di Vicenza. E...
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