E'duro ammetterlo ma e' per me oggi frustrante essere italiano. Una parte dei miei concittadini e'ostinatamente decisa a non cambiare. Ci ritroviamo cosi' dopo 20 allo stesso punto da cui eravamo partiti. La Dc vestita da Pd la fa ancora da padrona. Da Forlani a Mattarella, passando per tutte le false e gattopardesche svolte di questi anni (Berlusconi, Bossi, Prodi, D'Alema, Grillo) il tema di fondo e' stato sempre quello: far finta di cambiare e mantenere il potere ben saldo nelle mani dei soliti o dei loro eredi. Ero stato all' estero per circa 10 anni, stanco di un paese per vecchi dove, da quando ho coscienza politica, sento parlare di riforme. Nel 2010 tornai con la speranza di poter finalmente fare qualcosa per il mio paese. Vedevo nel movimento di Grillo il possibile cambiamento, la spinta a riformare un paese vecchio, ostaggio di una casta che va da destra a sinistra e tocca in modo trasversale tutta la societa' italiana: i sindacati, i partiti , la burocrazia statale e locale, le associazioni di categoria, i boiardi di stato, le societa'partecipate, gli intellettuali di sinistra imprigionati nei loro schemi assurdi. Un paese mai nato veramente, un insieme scomposto di individualita' che mai ha saputo ragionare come un sistema che fa rete e sinergia, promuovendo le eccellenze che pure ci sono. Uno spreco gigantesco di risorse. Il movimento di Grillo pareva in grado, pur tra tante contraddizioni, di scardinare questo sistema immobile figlio del compromesso storico, un mix micidiale che ha impedito al nostro paese un reale ricambio politico per 50 anni, creando una falsa opposizione imbevuta di logori slogan sinistroidi, incapace di uscire dalle proprie gabbie ideologiche. Nel 2012/2013 ho vissuto in prima linea e sentito sulla mia pelle questa voglia di cambiamento. Ho partecipato a decine di iniziative in un crescendo esaltante che mi faceva presagire grandi novita'. Invece dopo soli due anni mi sono accorto che era solo una grande illusione. Oggi di tutto ciò' non rimane nulla. Il movimento e' moribondo, la sinistra non esiste. Rimane solo un grande partito di centro/destra come il rinnovato Pd, che sembra poter risucchiare qualsiasi ambizione di rinnovamento, sull'altare di un nuovo neo conservatorismo. Mi chiedo che fine abbiano fatto gli elettori di sinistra, i giovani, i tanti che ambivano a un movimento progressista. Tutto sacrificato per mantenere intatto il potere in mano ai soliti pochi noti. Con la gravissima complicità' di oltre la meta' della silente popolazione italiana, ostinata e immobile, interessata solo a difendere i propri piccoli interessi piuttosto che pensare a un futuro migliore per le giovani generazioni. Un paese condannato al declino, privo di progettualità' e di una leadership credibile. Abbiamo, in tanti, provato ad invertire la rotta; oggi non ci resta che una grande amarezza e frustrazione pensando a quello che poteva essere e non e' avvenuto per colpa sola ed esclusiva di un popolo di gattopardi, servi furbi e pantaloni, complici o vittime consapevoli di un sistema marcio e inefficente.
La commissione parlamentare antimafia ha reso pubblica la lista dei cosiddetti impresentabili , cioè dei candidati sui quali pendono giudizi o addirittura condanne anche se non ancora definitive. Sono 17 in tutto: 12 del centro-destra e 5 del centro sinistra. Tra questi spicca il candidato governatore della Campania, il sindaco (anzi ex ) di Salerno, De Luca. Non intendo soffermarmi sull'aspetto legale o etico ma, a poche ore dal voto, vorrei sottolineare che De Luca è stato votato legittimamente e democraticamente sindaco di Salerno e poi sempre dagli elettori campani candidato governatore del Pd . Anche ammettendo che non tutto sia stato fatto alla luce del sole, non si può non affermare che De Luca non abbia ottenuto un largo consenso popolare da parte dei cittadini campani. A questo punto mi chiedo: se De Luca è impresentabile cosa sono i suoi elettori che pure, credo, siano a conoscenza dei gravi reati a suo carico? De Luca è rientrato nella lista non per l’ultima
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