Ci giunge oggi notizia che Beppe Grillo ha annullato il suo tour mondiale, annunciato in pompa magna qualche mese fa, che doveva toccare New York, Londra, Bruxelles, Zurigo, Locarno, Stoccarda, Colonia. Il tour e' stato annullato ufficialmente perche' Grillo vuole stare vicino al movimento in occasione delle regionali e tornare in piazza per la prossima tornata elettorale prevista in sette regioni. Il tour era in programma per marzo/inizi di aprile, le elezioni sono a meta' maggio. C'era quindi il tempo per l'uno e l'altro. Non convince la versione ufficiale tanto piu' conoscendo la sensibilita' di Beppe verso i mancati introiti che deriveranno dalla cancellazione degli spettacoli. Appare invece piu' convincente la voce che gira in queste ore sui media e cioe' che le prevendite degli spettacoli fossero molto fiacche, convincendo gli organizzatori a evitare figuracce e teatri semi deserti. La stella di Beppe brilla sempre meno; come comico ormai non fa ridere e pochi sono disposti a pagare un biglietto per ascoltare le solite urla e gli stessi discorsi.
E'duro ammetterlo ma e' per me oggi frustrante essere italiano. Una parte dei miei concittadini e'ostinatamente decisa a non cambiare. Ci ritroviamo cosi' dopo 20 allo stesso punto da cui eravamo partiti. La Dc vestita da Pd la fa ancora da padrona. Da Forlani a Mattarella, passando per tutte le false e gattopardesche svolte di questi anni (Berlusconi, Bossi, Prodi, D'Alema, Grillo) il tema di fondo e' stato sempre quello: far finta di cambiare e mantenere il potere ben saldo nelle mani dei soliti o dei loro eredi. Ero stato all' estero per circa 10 anni, stanco di un paese per vecchi dove, da quando ho coscienza politica, sento parlare di riforme. Nel 2010 tornai con la speranza di poter finalmente fare qualcosa per il mio paese. Vedevo nel movimento di Grillo il possibile cambiamento, la spinta a riformare un paese vecchio, ostaggio di una casta che va da destra a sinistra e tocca in modo trasversale tutta la societa' italiana: i sindacati, i partiti...
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