Domani a Firenze è prevista la assemblea nazionale degli ex M5S pomposamente definita dagli organizzatori "Verso la Costituente". Dopo lunga e attenta riflessione non vi prendero' parte come pure non adeririro', per il momento, a tale progetto. Le ragioni sono di metodo e di contenuto. Che senso ha riunire uno sparuto gruppo di ex M5S partendo da una riunione nazionale, convocata non si sa bene da chi? Non sarebbe stato piu' logico, visto anche quello che sostengono i promotori, partire dal basso ovvero da assemblee territoriali per poi, in un secondo tempo, organizzare una vera e propria assemblea nazionale costituente un nuovo partito politico? Fatta cosi' sembra una riunione ristretta dal sapore verticistico. Piu' che una costituente un tentativo pasticciato di fare qualcosa. Forse si temeva che partendo dai singoli territori non ci sarebbero stati i numeri per organizzare partecipate assemblee regionali. In questo modo si privilegia la struttura ai contenuti che, di fatto, scorrendo il programma, non ci sono. E andiamo al problema principale della assemblea di domani ovvero la carenza di contenuti. Che senso ha riunirsi per parlare di statuti e regole quando si sarebbe dovuto partire da programmi condivisi dai territori? Cosa che non è stata fatta configurando la intera operazione come la messa in scena, per fini forse elettorali (regionali), di un progetto (mediocre) di marketing politico. La cosa che mi lascia ancora piu' dubbioso è pensare di creare il M5S 2.0. Partendo da cosa? Dai 9 parlamentari di Alternativa Libera fuoriusciti recentemente dal movimento? E i contenuti? Creare un M5S senza avere una figura carismatica come Grillo è una operazione sconclusionata. Rischia di essere la scimiottatura in brutto del M5S, che di suo è già abbastanza in difficoltà. Serve il coraggio di partire da assemblee locali che definiscano un programma nazionale partendo dalle esigenze del territorio, coinvolgendo anche altre realtà. Non tentare, in modo azzardato , di fare un partitino da 0,% solo per cucirsi addosso una maglia, avere magari qualche titolo di coda sui rotocalchi nazionali e qualche pseudo-carica, autoproclamandosi capi (di che?). Quella che parte domani sembra una operazione per dire a Grillo "Ci siamo anche noi, attento", quasi un volersi vendicare,per tentare, magari, fuori tempo massimo, di preparare un paio di liste per le regionali. Per fare questo non serviva scomodarsi a fare qualcosa definito pomposamnete "Verso la Costituente". Bastava una assemblea regionale in Toscana o in Veneto. Ma forse in tal caso gli aderenti erano pochi e mancava la luce di qualche riflettore.Dove è il consenso, le idee e la capacità politica per fare questo? Un azzardo che rischia di durare un battere di ciglia. Serve altro per lanciare un partito che abbia la ambizione, insieme ad altri soggetti, di rappresentare fasce di elettorato ormai assenti dalla politica, rilanciando il nostro paese. Senza contare che già diversi tentativi di unire ex M5s sono naufragati nel nulla. Per il momento continuero', insieme ad altri, a lavorare per il territorio, tenendomi alla larga da operazioni pretenziose che hanno solo il sapore della rivalsa verso Grillo & c. In politica serve lucidità e freddezza e la vendetta va servita, se va servita, fredda.
E'duro ammetterlo ma e' per me oggi frustrante essere italiano. Una parte dei miei concittadini e'ostinatamente decisa a non cambiare. Ci ritroviamo cosi' dopo 20 allo stesso punto da cui eravamo partiti. La Dc vestita da Pd la fa ancora da padrona. Da Forlani a Mattarella, passando per tutte le false e gattopardesche svolte di questi anni (Berlusconi, Bossi, Prodi, D'Alema, Grillo) il tema di fondo e' stato sempre quello: far finta di cambiare e mantenere il potere ben saldo nelle mani dei soliti o dei loro eredi. Ero stato all' estero per circa 10 anni, stanco di un paese per vecchi dove, da quando ho coscienza politica, sento parlare di riforme. Nel 2010 tornai con la speranza di poter finalmente fare qualcosa per il mio paese. Vedevo nel movimento di Grillo il possibile cambiamento, la spinta a riformare un paese vecchio, ostaggio di una casta che va da destra a sinistra e tocca in modo trasversale tutta la societa' italiana: i sindacati, i partiti...
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