La nuova legge elettorale, ribattezzata Italicum, non introduce quei cambiamenti richiesti dalla Corte Costituzionale in tema di preferenze, mantenendo una quota consistente di eletti nominati, almeno il 50% ma forse anche di piu'. Il metodo migliore per favorire la elezione di rappresentanti del territorio è, a mio avviso, quello di tornare a piccoli collegi uninominali, come già prevedeva il sistema per la elezione del Senato. Abolito per introdurre il cosiddetto porcellum. Perchè non introdurre 615 piccoli collegi, quanti sono i deputati da eleggere, nei quali vince il migliore e i cittadini scelgono in liste composte da solo un candidato per partito (detto, appunto, uninominale). I piccoli collegi favorirebbero l'abbassamento dei costi per la campagna, rendendo possibile la candidatura anche di chi non possiede rilevanti finanziamenti, togliendo allo stesso tempo alle segreterie dei partiti la possibilità di nominare candidati fedeli alla linea. Avremmo finalmente dei candidati espressione del territorio e non della casta. Ma forse è chiedere troppo. Anche in questo si dimostra la mancanza di interesse del sistema Pd-Pdl a introdurre delle vere riforme, non delle gattopardesche e puramente cosmetiche trasformazioni.
E'duro ammetterlo ma e' per me oggi frustrante essere italiano. Una parte dei miei concittadini e'ostinatamente decisa a non cambiare. Ci ritroviamo cosi' dopo 20 allo stesso punto da cui eravamo partiti. La Dc vestita da Pd la fa ancora da padrona. Da Forlani a Mattarella, passando per tutte le false e gattopardesche svolte di questi anni (Berlusconi, Bossi, Prodi, D'Alema, Grillo) il tema di fondo e' stato sempre quello: far finta di cambiare e mantenere il potere ben saldo nelle mani dei soliti o dei loro eredi. Ero stato all' estero per circa 10 anni, stanco di un paese per vecchi dove, da quando ho coscienza politica, sento parlare di riforme. Nel 2010 tornai con la speranza di poter finalmente fare qualcosa per il mio paese. Vedevo nel movimento di Grillo il possibile cambiamento, la spinta a riformare un paese vecchio, ostaggio di una casta che va da destra a sinistra e tocca in modo trasversale tutta la societa' italiana: i sindacati, i partiti...
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