Il presidente Mattarella, nel suo discorso di insediamento, ha puntato su due emergenze da affrontare con particolare forza: la corruzione e la mafia. Ottimo. La risposta del potere legislativo e cioè la camera non potrebbe essere piu' contundente: alla richiesta del M5S di calendarizzare alla camera la legge anti corruzione la conferenza dei capogruppo ha risposto picche. Non si calendarizza, Non si discute il tema nonostante le chiare parole del presidente, Ogni giorno va in scena uno spettacolo ormai nauseabondo e squallido: una casta trasversale che pur di difendere gli interessi di pochi è disposta a tutto. Il patto del nazareno è piu' vivo che mai nei fatti e i suoi azionisti sono il Pd (maggioranza) e Forza Italia (minoranza). Nonostante le (false) baruffe dei due soci, tese solo ad ottenere di piu'. C'è solo da augurarsi che il presidente Mattarella esiga il rispetto delle regole e non avvalli forzature ad personam come quella sul limite del 3% per la non applicazione delle norme sulla evasione e sulla frode fiscale, pensata per resuscitare il caimano e renderlo nuovamente candidabile.
E'duro ammetterlo ma e' per me oggi frustrante essere italiano. Una parte dei miei concittadini e'ostinatamente decisa a non cambiare. Ci ritroviamo cosi' dopo 20 allo stesso punto da cui eravamo partiti. La Dc vestita da Pd la fa ancora da padrona. Da Forlani a Mattarella, passando per tutte le false e gattopardesche svolte di questi anni (Berlusconi, Bossi, Prodi, D'Alema, Grillo) il tema di fondo e' stato sempre quello: far finta di cambiare e mantenere il potere ben saldo nelle mani dei soliti o dei loro eredi. Ero stato all' estero per circa 10 anni, stanco di un paese per vecchi dove, da quando ho coscienza politica, sento parlare di riforme. Nel 2010 tornai con la speranza di poter finalmente fare qualcosa per il mio paese. Vedevo nel movimento di Grillo il possibile cambiamento, la spinta a riformare un paese vecchio, ostaggio di una casta che va da destra a sinistra e tocca in modo trasversale tutta la societa' italiana: i sindacati, i partiti...
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