Apprendo dalla stampa che la prospettata azione di responsabilità nei confronti degli ex vertici di Veneto Banca slitterà a settembre. Il motivo è facilmente intuibile: a fine giugno la banca avrà un nuovo azionista di riferimento (molto probabilmente il fondo Atlante ). Ragion per cui sarà il nuovo cda, nominato presumibilmente dopo l'estate, che provvederà a portare avanti la cosa. Non certo l'attuale cda, espressione dei "grandi "soci, che a fine giugno avrà esaurito il suo compito.
In un primo momento la assemblea per votare sul punto è stata convocata per il 15 luglio ma probabilmente anche questa slitterà a settembre.
L'aumento di capitale della banca è iniziato al rallentatore e secondo fonti della stessa il primo giorno sono state sottoscritte azioni per un importo pari a 300.000 euro. L'aumento si chiuderà lo ricordo il 22 giugno (per la parte retail) e proseguirà fino al 24 giugno per gli investitori istituzionali.
Se procederà con questo ritmo difficilmente riuscirà a raggiungere la quota minima di sottoscrizioni ,pari al 25%, per garantire il flottante e quindi la quotazione in borsa. Con buona pace della cordata dei"grandi" soci guidata da Bruno Zago.
La nostra associazione sta seguendo con attenzione anche il tema dei tavoli di conciliazione per i soci di BPVi e Veneto Banca. Mentre sul fronte BPVi tutto tace (in attesa della elezione del nuovo cda prevista per il 7 luglio), il presidente di VB Ambrosini ha promesso di agire. Sembra però piu' una dichiarazione di buona volontà che una reale capacità di intavolare delle trattative con le associazioni dei consumatori e dei soci. Ambrosini infatti è un presidente a mezzo servizio e non nel pieno dei poteri in attesa di conoscere l'esito dell'aumento di capitale. Non puo' quindi promettere di avviare delle serie e concrete trattative, nè disporre di denaro per proporre delle conciliazioni.
Il tutto sarà rinviato certamente a settembre con la nomina del nuovo cda.
Rilevo infine come Veneto Banca ha accantonato allo speciale fondo contenziosi legali solo 68 milioni di euro che appaiono assolutamente insufficienti alla luce anche dei 2700 reclami dei soci già presentati alla banca (dato aggiornato a marzo 2016, oggi potrebbe essere superiore). Alla stessa voce la Popolare di Vicenza ha già accantonato oltre 300 milioni. Una tegola in piu' per il prossimo cda della ex popolare di Montebelluna, che si appresta a diventare proprietà quasi esclusiva del fondo Atlante con la cugina Bpvi. Dopo la pausa estiva tutto sarà piu' chiaro.
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