Passa ai contenuti principali

Brexit: segnale di svolta?



Brexit si, brexit no. Questo il problema di questi giorni. Non capisco la ragione di tanto nervosismo sui mercati finanziari. Se anche gli inglesi decidessero per il leave (lasciare) ci vorrebbero alcuni anni, minimo due, per negoziare la uscita della Gran Bretagna dalla Ue. E se anche uscisse non credo cambierebbe poi molto per il resto d'Europa. Se non forse per il fatto che qualche paese sarebbe tentato di dire se lo hanno fatto loro lo facciamo pure noi. Ammesso che gli convenisse.
Siamo sinceri gli inglesi hanno sempre avuto poca passione per l'Europa. Non fanno parte della unione monetaria (si sono tenuti ben stretto il pound e forse hanno fatto bene) e neppure dello spazio Schengen. Quindi una loro dipartita sarebbe un fatto più simbolico che reale. Ma certo potrebbe segnare un principio. E il principio forse della fine per questa Europa, che comunque così come è oggi, non serve a nulla se non ai tedeschi (e ai francesi). Forse per assurdo il no sarebbe salutare e darebbe un sonoro segnale alla lobby finanzocentrica che ha sede oggi a Bruxelles e che in nome di un certo pangermanismo sta distruggendo la comunità degli stati europei. Questa Europa non serve  a nulla e forse anche io, se fossi un inglese, voterei leave. 

Forse il panico di questi giorni serve solo a abbassare il valore di un po' di titoli sui mercati finanziari, dando a qualcuno la possibilità di speculare entrando al ribasso. Mai come in questo momento stiamo vivendo momenti di panico e apprensione non solo finanziaria e politica. Vedi quanto accaduto a Orlando. O rimettiamo l'uomo e il suo sviluppo culturale al centro delle prossime politiche oppure questa Europa e questo sistema capitalistico, ormai al collasso, condannato assurdamente a una crescita esponenziale infinita e perciò insostenibile, verrà spazzato via.
Il tempo per cambiare è ormai agli sgoccioli e credo che al mondo non rimanga che una via: la rivoluzione. Senza una rivoluzione non potremmo rigenerare una nuova società e un nuovo ordine mondiale. In questo senso il voto del 23 giugno in Gran Bretagna potrebbe essere davvero l'inizio di qualcosa di nuovo per il mondo e per il sistema al di là delle conseguenze per l'Europa e la sua finanza.

Commenti

Post popolari in questo blog

La frustrazione di essere italiano

E'duro ammetterlo ma e' per me oggi frustrante essere italiano. Una parte dei miei concittadini e'ostinatamente decisa a non cambiare. Ci ritroviamo cosi' dopo 20 allo stesso punto da cui eravamo partiti. La Dc vestita da Pd la fa ancora da padrona. Da Forlani a Mattarella, passando per tutte le false e gattopardesche svolte di questi anni (Berlusconi, Bossi, Prodi, D'Alema, Grillo) il tema di fondo e' stato sempre quello: far finta di cambiare e mantenere il potere ben saldo nelle mani dei soliti o dei loro eredi.  Ero stato all' estero per circa 10 anni, stanco di un paese per vecchi dove, da quando ho coscienza politica, sento parlare di riforme. Nel 2010 tornai con la speranza di poter finalmente fare qualcosa per il mio paese. Vedevo nel movimento di Grillo il possibile cambiamento, la spinta a riformare un paese vecchio, ostaggio di una casta che va da destra a sinistra e tocca in modo trasversale tutta la societa' italiana: i sindacati, i partiti...

LETTERA AL PROCURATORE DELLA REPUBBLICA DI VICENZA CAPPELLERI

21 giugno 2016  Oggetto – Andamento e prospettive dell’inchiesta sulle responsabilità degli ex amministratori della ‘Banca Popolare di Vicenza’. Signor Procuratore, il recente suicidio del pensionato Antonio Bedin ed il riemergere sui media di notizie su vicende di un passato non troppo lontano che ebbero come protagonisti, da un lato i vertici della ‘Banca Popolare di Vicenza’ dell’epoca, ‘in primis’ il suo presidente Gianni Zonin, e dall’altro - con differenti ruoli professionali e divergenti valutazioni -  la dottoressa Cecilia Carreri ed altri magistrati, qualcuno dei quali ancora in servizio nel Palazzo di Giustizia di Vicenza, rendono indilazionabile secondo la nostra Associazione una presa di posizione pubblica, netta e precisa della Procura sull’andamento e sulle prospettive dell’inchiesta riguardante le gravi responsabilità dei precedenti amministratori della citata banca. Tale convinzione è basata sul fatto che quello di Antonio Bedin non è il prim...

Il prefetto di Treviso "censura" Strade Morte

Il prefetto di Treviso ci ha negato la autorizzazione a presentare il libro Strade Morte ad Altivole.Ne parla oggi anche la stampa trevigiana  . Con la scusa che, trattandosi di un tema che poteva essere afferente alla campagna elettorale, era meglio rinviare l'evento a dopo le elezioni. Ma stiamo scherzando? Siamo ancora in democrazia signor prefetto? Ci spiega perchè non potremmo presentare un libro che tratta  degli scandali del Veneto e della SPV? Forse perchè ad Altivole passa la superstrada e forse perchè la ex sindaca di Altivole è candidata in regione con la Lega Nord e non si vuole toccare un tema comunque spinoso. Gravissimo quanto accaduto ad Altivole ma si sbagliano se credono di tapparci la bocca. La presentazione si farà comunque in altro luogo: un motivo in piu' per esserci. In quanto al prefetto mi riservo di chiedere un incontro per chiarire le ragioni "ufficiali" alla base del diniego e soprattutto in base a quale eventuale normativa abbia assunto...