Il governo, a bocca dei due vicepremier Salvini e Di Maio intervenuti sabato 9 febbraio a Vicenza alla assemblea nazionale dei risparmitori, ha promesso in tempi rapidi la approvazione del decreto attuativo del fondo di indennizzo risparmiatori. Secondo tale legge doveva essere approvato entro il 31 gennaio 2019.
Ho invece il fondato sospetto che il decreto non verrà approvato in tempi rapidi anzi.
Qui qualcuno sta giocando sulla nostra pelle.
Di Maio e Salvini sanno benissimo che il meccanismo automatico di risarcimento previsto dalla legge istitutiva del fondo non verrà mai accettato da Bruxelles.
Perchè allora promettere mari e monti quando forse la montagna partorirà il classico topolino?
Noi soci delle ex popolari venete ora in liquidazione siamo stanchi di chiacchere e promesse.
Vogliamo fatti e li vogliamo subito.
Temo che nonostante le promesse alla fine il decreto attuativo rispolvererà l'obbligo di dimostrare il misselling ovvero al vendita fraudolenta, cosa difficile da dimostrare per noi soci.
E che verrà reintrodotto un arbitro che non si chiamerà arbitro Consob, ma magari commissione di valutazione ministeriale, il che nei fatti equivale alla stessa cosa.
Ed equivale a distribuire come da me paventato in varie occasioni qualche briciola a qualche fortunato socio. Non certo il 30% automatico a tutti.
Questo storia ha assunto oramai connotati tragicomici. La unica cosa certa è che chi non ha accettato la opt del 2017 è rimasto a bocca asciutta. A Vicenza ho visto più che una assemblea di risparmiatori una kermesse elettorale di due politici in cerca di consenso sponsorizzati dai presidenti di alcune associazioni di risparmiatori in cerca forse più di visibilità (e posti al sole) che di tutela per noi risparmitori/soci azzerati. Il tempo è galantumo ma come diceva un politico di spessore del passato "pensare male è peccato ma generalmente si indovina".
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