Passa ai contenuti principali

Il governo pentaleghista ha preso in giro i soci di Veneto Banca e BPVi

La dura realtà in merito ai previsti risarcimenti per i soci di Veneto Banca e Banca Popolare di Vicenza è finalmente emersa in tutta la sua cruda realtà. Chi accusava il precedente esecutivo di  aver fatto poco o nulla e aveva dato fiducia all'attuale governo dovrà ricredersi.
Per noi soci il piatto era ed è vuoto.
A nulla serve che il sottosegretario al Mef Villarosa, peraltro senza deleghe, affermi che i rimborsi verranno aumentati al 45%.
Villarosa continua a prenderci in giro non so quanto consapevolmente.
Il fondo che verrà presumibilmente approvato da questo esecutivo prevede infatti che i risarcimenti verranno dati a chi dimostri il miselling . Il risparmiatore dovrà cioè provare all'arbitro di essere stato vittima di vendita fraudolenta da parte delle ex popolari ora in liquidazione. Una prova non facile da portare soprattutto per chi abbia comprato le azioni prima del 2010-2011.
Il rischio molto concreto è che pochi vedranno pochi spiccioli.
E qui viene la beffa nella beffa perchè il fondo prevede che venga risarcito il 30% del danno accertato con un limite massimo di 100.000 euro.
Il fondo predisposto dal precedente esecutivo Gentiloni non prevedeva questo limite.
Il fondo attuale è quindi peggiorativo rispetto al precedente e a nulla serve averne incrementato la dotazione a 1,5 miliardi, dai 100 milioni del precedente, se poi di fatto è arduo ottenere il risarcimento o ristoro.
Questo governo si dimostra una volta di più bravo a fare proclami, a lanciare mirabolanti promesse pur di raccattare voti, salvo poi dimostrasi per quello che è: un governo uguale agli altri, inaffidabile e incompetente.
Aggiungo infine che la proposta di legge che istituisce il nuovo fondo prevede che chi accetta rinunci espressamente a fare causa per puntare ad ottenere eventuali ulteriori risarcimenti in tribunale.
Una misura che di fatto salva da eventuali responsabilità Banca Intesa,acquirente dei rami buoni delle due popolari,  la Consob, la Banca d'Italia. Ma si sa Banca Intesa ha una forte e dissuadente arma di ricatto in mano; se non viene sollevata da eventuali responsabilità in quanto subentrante dei due istituti può sempre rifiutarsi di comprare i titoli di stato italiani.
Ovviamente si capisce facilmente chi sono gli agnelli sacrificali di questo macabro gioco: i risparmiatori.
Dispiace ripeterlo, anche se a suo tempo diverse persone mi avevano criticato per questo, ma a questo punto hanno fatto bene i 120.000 azionisti che hanno accettato la offerta pubblica.
Amen e così sia per i restanti 49.000 che seguendo anche i suggerimenti di certe criticabili associazioni non hanno accettato. 

Commenti

Post popolari in questo blog

#Zonindimettiti

Il rompiscatole torna dopo una lunga pausa. In questo momento il tema caldo per il nostro territorio è lo scandalo relativo alla Banca Popolare di Vicenza e a Veneto Banca. 200.000 azionisti rischiano perdite colossali. In Veneto Banca hanno almeno iniziato a fare pulizia. Via Consoli,via Trinca, via il vecchio cda (anche se Consoli aveva provato a fare resistenza). Cosa aspettano a Vicenza a cacciare Zonin e l'intero cda, reo di tante nedandezze? La azione B.P.VI.valeva 62 euro. Dopo la quotazione se ne varrà 15 gli azionisti potranno baciarsi le mani. Perdita secca di almeno 47 euro ad azione ovvvero meno 75%. Gli azionisti della Popolare di Vicenza sono 126.000. Quanto denaro frutto anche dei risparmi delle nostre famiglie andrà in fumo? Non meno di 2 miliardi di euro equivalenti a una perdita ipotizzabile di circa 25.000 euro ad azionista. Per questo dico #Zonindimettiti . E con lui, ripeto, tutto il cda a partire da Zigliotto, presidente di Confindustria di Vicenza. E...

La amara verità sulla Superstrada Pedemontana Veneta

Sui media sono apparsi in questi giorni varie notizie riguardanti la SPV. Il commissario per la costruzione della superstrada Vernizzi ha convocato la stampa per rispondere alle 70 contestazioni avanzate dalla Corte dei Conti sulla discussa opera. Tra i tanti dati presentati dal commissario  uno macroscopico  balza all’occhio : una opera delle dimensioni della SPV, il cui costo è già incrementato di oltre 400 milioni rispetto al progetto originale presentato, non ha il closing finanziario ovvero non ha ancora i finanziamenti necessari per la realizzazione. E’ come se una persona iniziasse a fare una casa senza sapere dove e soprattutto se troverà i soldi. Ma qui non si tratta di una casa ma della piu’ grande opera pubblica attualmente in costruzione in Veneto. Il concessionario SIS, secondo quanto affermato da Vernizzi, ha assicurato il closing entro marzo. Ma qui si fa notte fonda. I bene informati dicono che l’amministratore delegato di SIS, l’ing. Dogliani, avrebbe incar...

LETTERA AL PROCURATORE DELLA REPUBBLICA DI VICENZA CAPPELLERI

21 giugno 2016  Oggetto – Andamento e prospettive dell’inchiesta sulle responsabilità degli ex amministratori della ‘Banca Popolare di Vicenza’. Signor Procuratore, il recente suicidio del pensionato Antonio Bedin ed il riemergere sui media di notizie su vicende di un passato non troppo lontano che ebbero come protagonisti, da un lato i vertici della ‘Banca Popolare di Vicenza’ dell’epoca, ‘in primis’ il suo presidente Gianni Zonin, e dall’altro - con differenti ruoli professionali e divergenti valutazioni -  la dottoressa Cecilia Carreri ed altri magistrati, qualcuno dei quali ancora in servizio nel Palazzo di Giustizia di Vicenza, rendono indilazionabile secondo la nostra Associazione una presa di posizione pubblica, netta e precisa della Procura sull’andamento e sulle prospettive dell’inchiesta riguardante le gravi responsabilità dei precedenti amministratori della citata banca. Tale convinzione è basata sul fatto che quello di Antonio Bedin non è il prim...