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Alla fine nonostante le mirabolanti promesse ci daranno forse una mancia

Alla fine nel documento programmatico di bilancio inviato a Bruxelles appaiono finalmente le vere cifre stanziate per i soci azzerati di Veneto Banca e Banca Popolare di Vicenza.
Nulla nel 2019 e per il biennio successivo 360 milioni all'anno totale 720 milioni.
I sottosegretari senza delega al Mef Bitonci e Villarosa hanno detto che i 1500 miliardi promessi ci saranno. Su che basi non è ben chiaro.
Sembrano però promesse appunto ma la realtà delle cifre è quella e i soldi arriveranno solo a partire dal 2020 non prima.
I 720 milioni oltretutto arriveranno dai conti dormienti e non dal bilancio dello Stato per cui vedremo alla fine quali saranno le effettive disponibilità finanziarie.
Ricordo che a novembre 2018 scadrà la prescrizione ventennale su 670 milioni circa attualmente detenuti su conti dormienti e che questi entreranno a tutti gli effetti nella disponibilità dello Stato.
Non si capisce perchè allora non siano previste disponibilità sul fondo già dal 2019.
Perchè attendere il 2020? Forse perchè i soldi provenienti dai conti dormienti andranno a coprire altre poste di bilancio? Vedremo. Di sicuro le tanto mirabolanti promesse di Di Maio per noi soci troveranno poche concrete risposte. Forse nel 2020 ci daranno qualcosa e forse nella migliore delle ipotesi ci daranno 720 milioni. Sempre che siamo in possesso di una sentenza favorevole dell'arbitro Consob o dell'Anac. Sempre che questi riescano a smaltire in tempi rapidi tutte le domande di ristoro che si annunciano a migliaia.
Questo fantomatico fondo di ristoro (che dovrebbe riguardare, ricordo, oltre 300.000 tra soci e obbligazionisti delle due popolari venete e delle quattro banche risolte del centro Italia) assume sempre di più i connotati di un fantasma: c'è, scompare, riappare mutato. Per ora la unica certezza è che il fondo approvato dal governo Gentiloni con una dotazione modesta ma certa (100 milioni in 4 anni) è sparito e per noi soci azzerati restano solo le promesse, i pagherò contenuti nel documento programmatico di bilancio di un governo in preda a crisi acute e che forse la prossima estate neppure ci sarà. Alla fine ho il terribile presentimento che queste siano solo le ennesime promesse "elettorali" per far finta di fare qualcosa che non si farà. Vedremo spesso le Cassandre ci prendono.

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