Mi chiedo dove siano finiti i valori sui quali è nato e si è affermato il Movimento 5 Stelle. Lo chiedo soprattutto al suo "capo politico e leader" Luigi Di Maio . Affermo anche con molta nettezza che la carega non può essere sempre e continuamente messa sopra ai valori calpestandoli.
Il governo del "cambiamento" ha approvato con la complicità del m5s provvedimenti che sono contrari ai principi dello stesso:
1) condono fiscale fino a 500.000 euro con possibilità di sanare posizioni detenute all'estero;
2) dato il via libera alla Tap ( sollevando un polverone in Puglia);
3) accettato e dato il placet alla continuazione di una opera abominevole da tutti i punti di vista come la Superstrada Pedemontana Veneta, nonostante il ministro Toninelli avesse assicurato che si sarebbe proceduto ad una stringente analisi sui costi e benefici.
Se lo avessero fatto la avrebbero dovuta bloccare ma avrebbero avuto contro Zaia e la Lega.
Così si sono adeguati a tutto pur di non scontentare Salvini&c.
Vedremo cosa accadrà con la Tav e con i soldi per il ristoro dei soci delle banche risolte o in liquidazione.
E' inutile che il ministro Di Maio parli di un programma già completato a metà, di un governo che ha fatto cose che altri esecutivi mai hanno fatto. A cosa si riferisce?
Forse al reddito di cittadinanza che, così come è strutturato serve solo come mancia ma non come misura per il rilancio della economia e dei consumi. Per non parlare della quota 100 altra misura che non comporterà alcun miglioramento competitivo del paese ma solo, insieme al reddito di cittadinanza, un ulteriore incremento della spesa pubblica e perciò del debito gravante sulle spalle dei cittadini.
Mi sarei aspettato dal m5s e dal suo capo una manovra coraggiosa, misure contro la corruzione, la battaglia vera alla evasione fiscale. Invece no pur di fare contenta la Lega, per evitare nuove elezioni dalle quali uscirebbe perdente il"capo" Di Maio ha ceduto su tutta la linea all'abile Salvini che ha portato a casa tutti i provvedimenti che interessavano soprattutto i suoi elettori del Nord, che forse non ha molto interesse a fare una vera battaglia per recuperare i soldi sottratti al fisco o forse vuole che si condoni tutto con forti sconti. Anche i sassi sanno che la evasione si concentra al Nord e non al Sud. Di Maio ha difeso questi provvedimenti per non rinunciare alla cosa che gli sta più a cuore: il suo potere e la sua ambizione. Per questo incurante di tutto e anzi minacciando con toni da vero"capo" anche oggi chi non si adegua di nuove espulsioni. Sarebbe questo il"nuovo"che avanza? Uguale anzi peggio del vecchio perchè quelli almeno non avevano la pretesa di essere moralmente superiori e non urlavano "Onestà,onestà,onestà"! Mi auguro che finalmente nel m5s si levino tante voci contro Di Maio e il suo autoritarismo. La carega, egregio ministro, non vale a tutti i costi e ad ogni prezzo. Questo forse lei non lo capisce ma qualche elettore si.
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