7 maggio 2018
Le recenti affermazioni di giubilo di Miatello della
associazione Ezzelino da Onara per la imminente approvazione del
regolamento attuativo del fondo di ristoro per i risparmiatori
appaiono del tutto fuori luogo e mistificatorie.
Tralasciando la esigua e ridicola dotazione del fondo,
pari a 100 milioni di euro per rimborsare una potenziale platea
di 300.000 risparmiatori, quando Miatello dice che tutti possono
presentare la domanda all'Anac (autorità anti corruzione), anche
i soci che hanno acquistato prima del 2006, afferma qualcosa di
assolutamente non rispondente al vero.
Perchè la domanda venga accolta il socio deve infatti
dimostrare che la vendita è frutto di vendita fraudolenta (
miselling). Ora vorrei chiedere a Miatello come sia possibile
dimostrare questo per chi ha comprato azioni prima del 2006. Ma
anche forse per chi le ha comprate fino agli ultimi aumenti di
capitale dal 2012 in poi.
In buona
sostanza per poter accedere al Fondo sarà quindi necessario
dimostrare prima, attraverso il Ricorso all’Arbitrato ANAC
oppure attraverso una Sentenza del Giudice, di essere stati
vittima di “misselling” ovvero di vendita fraudolenta.
Quindi, solo
chi sarà in grado di dimostrare di aver subito un pregiudizio
dalla violazione di norme da parte delle banche può sperare nel
fondo. Gli altri no.
Ma
forse a Miatello interessa che i soci intanto presentino
domanda, pagando alla sua associazione 350 euro (!!) a
prescindere dall'esito.
Definirei quella del buon Miatello quantomeno una pubblicità ingannevole. Inoltre
non è vero che tutti i cd rapporti dormienti che dovrebbero
alimentare il fondo, entrino nella disponibilità dello stato
trascorsi 10 anni. Un motivo in più per rendere difficile
l'utilizzo di questo strumento.
Credo
sia molto più utile lavorare a un fondo diverso, che ipotizzo
alimentato dagli utili distribuiti dalla Banca d'Italia al
sistema bancario, pari a circa 200 milioni all'anno, nel
quale sia stabilito un automatismo per il rimborso a quei soci il cui profilo mifid non
sia adeguato all'acquisto di azioni. Solo in questo modo sarà
possibile ristorare la platea più ampia possibile di soci
delle ex popolari.
La dotazione
adeguata di questo fondo di risarcimento per i risparmiatori
dovrebbe essere non inferiore a 2 miliardi.
Sarà mio
impegno presentare in tempi brevi una proposta organica che
superi le obiezioni in sede europea sull'utilizzo di fondi
pubblici per rifondere gli azionisti azzerati. Da qui la
proposta di utilizzare esclusivamente fondi
privati, gli utili distribuiti dalla Banca d'Italia al sistema
bancario.
Francesco
Celotto
Consigliere
Associazione Soci Banche Popolari
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