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Banca Popolare di Bari e di Sondrio: niente spa? Ulteriore beffa per i soci azzerati di Veneto Banca e BPVi

Ad oggi due grosse popolari non sono ancora diventate società per azioni, nonostante il decreto di trasformazione in spa del 2015 del governo Renzi, in attesa della sentenza del Consiglio di Stato che deve pronunciarsi nel merito della legge  e che dovrebbe far ripartire l'iter di trasformazione.
Come mai il management di Veneto Banca e quello di Banca Popolare di Vicenza ha avuto allora (fine 2015 e inizio 2016) tanta fretta per adeguare la struttura societaria alla nuova legge? Dicono per esigenze di capitale. Forse ma in questo modo hanno brutalmente accelerato la distruzione dei due nostri istituti che a giugno 2017 sono stati dichiarati di fatto falliti dal governo Gentiloni, che ne ha decretato la messa in liquidazione coatta amministrativa.

Se ci fosse stata più lungimiranza credo che si potesse tentare di salvare le due banche o quanto meno di poter venderle ad un prezzo equo, evitando di regalarle per un euro a Banca Intesa, la unica che ad oggi ha tratto vantaggio dal fallimento delle due ex popolari.
Per i soci una beffa questa della trasformazione mancata delle popolari di Bari e Sondrio oltre al danno dell'azzeramento e della pardita totale del valore delle azioni.
A questo punto il governo acceleri nel processo di trasformazione per non fare due pesi e due misure e soprattutto si impegni a risarcire i soci azzerati, chiedendo a Banca Intesa di intervenire.
Sono certo che Banca Intesa, che ha tratto un grosso lucro dall'acquisto del ramo buono delle due Popolari (conti correnti, attivi, sportelli) non possa sottrarsi alla richiesta di destinare una fetta dei propri utili a risarcire i soci azzerati di Veneto Banca e Banca Popolare di Vicenza.

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