Passa ai contenuti principali

Fabrizio Corona, un italiano vero


Mi chiedo come sia possibile che un conduttore preparato e capace come Massimo Giletti dia spazio in tv  durante la sua trasmissione a un pluricondannato come Corona. Un tizio che ne ha combinate di tutte i colori, affetto da evidenti disturbi della personalità e che nonostante i 5 anni tra detenzione e centri correttivi non ha imparato nulla e non è cambiato, anzi. Corona in tv provoca, insulta, urla, sbeffeggia ma ha un grande pregio: fa audience. Una trasmissione deve fare audience e se inviti un Corona (o anche uno Sgarbi urlante qualsiasi) sei sicuro di farlo. 
La domanda che mi pongo a questo punto è come mai un delinquente come Corona faccia cosi tanti ascolti. Forse alla gente piace? Forse ispira simpatia? 
Credo che solo in un paese come l'Italia un simile personaggio squallido sia, nonostante tutto, invitato e ascoltato in tv. Corona in fondo incarna e bene alcuni aspetti dell'italiano medio: spaccone, bullo, evasore fiscale, intollerante anzi allergico alle regole e alla legge. 
Piace agli uomini perchè si sa, in fondo, non è un male non pagare le tasse, fare bancarotta e frode fiscale, riciclare banconote false. E' il classico furbetto e poi, diciamolo, noi maschietti lo ammiriamo e pure un pò lo invidiamo perchè si è fatto Belen.
Piace pure alle donne perchè, oltre al phisique du rol,  è anche uno strafottente bullo.
In fondo anche io provo simpatia per Corona perchè rappresenta una parte non indifferente delle caratteristiche e dell'antropologia, segreta, ma sotto sotto piaciona , dell'italiano medio.
Corona è in fin dei conti un Berlusconi de noiantri, condannato a 13 anni per avere provato a pestare i piedi a Elkann, Trzeguet cioè alla Fiat e agli Agnelli. Mi viene il sospetto che sia stato per questo che la giustizia, in un paese dalla morale lasca, lo abbia così pesantemente condannato.
Non lo biasimo e neppure Giletti, che lo ha invitato per fare audience.
Condanno chi lo guarda, chi ne parla, chi sotto sotto lo ammira e chi lo fa diventare un eroe, nonostante le sue malefatte, che, ci giuro, continueranno. Condanno Corona perchè ahimè rappresenta in fondo un italiano vero.
Ed è il ritratto di un paese eticamente e culturalmente marcio, in cui più ragioni meno sei ascoltato, più urli più ti seguono.

Commenti

Post popolari in questo blog

La frustrazione di essere italiano

E'duro ammetterlo ma e' per me oggi frustrante essere italiano. Una parte dei miei concittadini e'ostinatamente decisa a non cambiare. Ci ritroviamo cosi' dopo 20 allo stesso punto da cui eravamo partiti. La Dc vestita da Pd la fa ancora da padrona. Da Forlani a Mattarella, passando per tutte le false e gattopardesche svolte di questi anni (Berlusconi, Bossi, Prodi, D'Alema, Grillo) il tema di fondo e' stato sempre quello: far finta di cambiare e mantenere il potere ben saldo nelle mani dei soliti o dei loro eredi.  Ero stato all' estero per circa 10 anni, stanco di un paese per vecchi dove, da quando ho coscienza politica, sento parlare di riforme. Nel 2010 tornai con la speranza di poter finalmente fare qualcosa per il mio paese. Vedevo nel movimento di Grillo il possibile cambiamento, la spinta a riformare un paese vecchio, ostaggio di una casta che va da destra a sinistra e tocca in modo trasversale tutta la societa' italiana: i sindacati, i partiti...

LETTERA AL PROCURATORE DELLA REPUBBLICA DI VICENZA CAPPELLERI

21 giugno 2016  Oggetto – Andamento e prospettive dell’inchiesta sulle responsabilità degli ex amministratori della ‘Banca Popolare di Vicenza’. Signor Procuratore, il recente suicidio del pensionato Antonio Bedin ed il riemergere sui media di notizie su vicende di un passato non troppo lontano che ebbero come protagonisti, da un lato i vertici della ‘Banca Popolare di Vicenza’ dell’epoca, ‘in primis’ il suo presidente Gianni Zonin, e dall’altro - con differenti ruoli professionali e divergenti valutazioni -  la dottoressa Cecilia Carreri ed altri magistrati, qualcuno dei quali ancora in servizio nel Palazzo di Giustizia di Vicenza, rendono indilazionabile secondo la nostra Associazione una presa di posizione pubblica, netta e precisa della Procura sull’andamento e sulle prospettive dell’inchiesta riguardante le gravi responsabilità dei precedenti amministratori della citata banca. Tale convinzione è basata sul fatto che quello di Antonio Bedin non è il prim...

Il prefetto di Treviso "censura" Strade Morte

Il prefetto di Treviso ci ha negato la autorizzazione a presentare il libro Strade Morte ad Altivole.Ne parla oggi anche la stampa trevigiana  . Con la scusa che, trattandosi di un tema che poteva essere afferente alla campagna elettorale, era meglio rinviare l'evento a dopo le elezioni. Ma stiamo scherzando? Siamo ancora in democrazia signor prefetto? Ci spiega perchè non potremmo presentare un libro che tratta  degli scandali del Veneto e della SPV? Forse perchè ad Altivole passa la superstrada e forse perchè la ex sindaca di Altivole è candidata in regione con la Lega Nord e non si vuole toccare un tema comunque spinoso. Gravissimo quanto accaduto ad Altivole ma si sbagliano se credono di tapparci la bocca. La presentazione si farà comunque in altro luogo: un motivo in piu' per esserci. In quanto al prefetto mi riservo di chiedere un incontro per chiarire le ragioni "ufficiali" alla base del diniego e soprattutto in base a quale eventuale normativa abbia assunto...