Passa ai contenuti principali

Le due pattumiere popolari venete


Guardando i bilanci delle due disastrate ex banche popolari venete mi viene da pensare che abbiano svolto il ruolo di pattumiere del sistema bancario italiano.
Le due banche hanno crediti in sofferenza pari (ad oggi) a 17 miliardi di euro ovvero il 5% circa del totale dei crediti in sofferenza del sistema in Italia pari a 360 miliardi, pur avendo una quota di mercato pari al 2% circa.  Hanno prestato quindi piu' soldi di quanto rappresenta il loro peso nel sistema.
Hanno, appunto, svolto il ruolo di pattumiere dando prestiti a chi non dovevano darli soprattutto nel periodo successivo al 2008 quando è iniziata la crisi economica tuttora in corso.
E non solo. Hanno anche acquisito banche decotte o con gravi problemi di bilancio (e di sofferenze) come Banca Intra (Lombardia, acquisita da Veneto Banca nel 2007), Cassa di Risparmio di Cupramontana (Marche), Banca Apulia (Puglia). 
Hanno prestato soldi e comprato banche in crisi quando è scoppiata la crisi nel 2008 e altri istituti magari quotati in borsa e in difficoltà non lo potevano fare.
Veneto Banca e BPVicenza hanno semplicemente sostituito altre banche in questa attività svolgendo il ruolo di "grandi"banche di appoggio al sistema fingendo, con bilanci fasulli e quotazioni non reali decise dai consigli di amministrazione, di essere banche solide immuni alla devastante crisi che ha colpito il paese dal 2008 in avanti. Così non era. 
I responsabili di questo disastro non sono solo Consoli, Zonin e i loro cda. Lo sono anche la banca d'Italia che ha "suggerito" a Consoli di acquisire banche in crisi che sarebbe stato meglio aver chiuso. Ma questo avrebbe creato problemi al sistema. Hanno deciso come al solito di mettere la polvere sotto al tappeto con i risultati che sono sotto gli occhi di tutti. Se non fosse intervenuta la Bce obbligando a trasformarle in spa, avremmo ancora Consoli e Zonin al comando che, magari, fisserebbero prezzi sempre più alti alle azioni delle loro creature nel corso di festanti assemblee.
I problemi delle due popolari vengono da lontano e non si risolveranno tanto in fretta. Ci vorranno 5-6 anni per rimettere forse in piedi la banca che nascerà dalla fusione.
Per dare veramente la impressione di discontinuità e per tentare di ripulire la loro pessima immagine le banche dovrebbero fornire la lista dei debitori morosi e accelerare nel processo di fusione.
Altrimenti di questo passo la fiducia verso queste due banche sarà irreparabilmente persa.
E senza fiducia una banca non ha alcun futuro. 

Commenti

Post popolari in questo blog

Nani e ballerine

Guardando oggi alla situazione politica del paese e ai suoi protagonisti vengono in mente i nani e le ballerine del circo. Un coacervo di partiti e movimenti senza idee, nè valori programmatici, nè programmi convincenti. Il nulla. Tanto da far rimpiangere i politici di vecchia scuola e la politica di qualche decennio fa che, magari, qualche valore lo aveva. Il problema è che anche chi nei partiti si oppone ed è contrario alla linea ufficiale alla fine non ha il coraggio o la forza di proporre qualcosa di alternativo. Eppure nel vuoto dell'oggi ci sarebbe una prateria disponibile. Purtroppo nel Pd come nel M5S o in Forza Italia i dissidenti non hanno abbastanza carisma e al dunque si appiattiscono, spesso per mera convenienza, sulle posizioni dominanti legittimando di fatto lo status quo, incapaci di arrivare ad uno strappo con quel sistema dal quale comunque traggono indirettamente una qualche forma di legittimazione e riconoscimento. Oggi non c'è spazio per il carisma,...

La amara verità sulla Superstrada Pedemontana Veneta

Sui media sono apparsi in questi giorni varie notizie riguardanti la SPV. Il commissario per la costruzione della superstrada Vernizzi ha convocato la stampa per rispondere alle 70 contestazioni avanzate dalla Corte dei Conti sulla discussa opera. Tra i tanti dati presentati dal commissario  uno macroscopico  balza all’occhio : una opera delle dimensioni della SPV, il cui costo è già incrementato di oltre 400 milioni rispetto al progetto originale presentato, non ha il closing finanziario ovvero non ha ancora i finanziamenti necessari per la realizzazione. E’ come se una persona iniziasse a fare una casa senza sapere dove e soprattutto se troverà i soldi. Ma qui non si tratta di una casa ma della piu’ grande opera pubblica attualmente in costruzione in Veneto. Il concessionario SIS, secondo quanto affermato da Vernizzi, ha assicurato il closing entro marzo. Ma qui si fa notte fonda. I bene informati dicono che l’amministratore delegato di SIS, l’ing. Dogliani, avrebbe incar...

LETTERA AL PROCURATORE DELLA REPUBBLICA DI VICENZA CAPPELLERI

21 giugno 2016  Oggetto – Andamento e prospettive dell’inchiesta sulle responsabilità degli ex amministratori della ‘Banca Popolare di Vicenza’. Signor Procuratore, il recente suicidio del pensionato Antonio Bedin ed il riemergere sui media di notizie su vicende di un passato non troppo lontano che ebbero come protagonisti, da un lato i vertici della ‘Banca Popolare di Vicenza’ dell’epoca, ‘in primis’ il suo presidente Gianni Zonin, e dall’altro - con differenti ruoli professionali e divergenti valutazioni -  la dottoressa Cecilia Carreri ed altri magistrati, qualcuno dei quali ancora in servizio nel Palazzo di Giustizia di Vicenza, rendono indilazionabile secondo la nostra Associazione una presa di posizione pubblica, netta e precisa della Procura sull’andamento e sulle prospettive dell’inchiesta riguardante le gravi responsabilità dei precedenti amministratori della citata banca. Tale convinzione è basata sul fatto che quello di Antonio Bedin non è il prim...