Oggi una delegazione di parlamentari pentastellati ha consegnato le firme per chiedere la approvazione della legge di iniziativa popolare per indire il referendum consultivo sulla uscita dell'Italia dall'euro. A parte i mille dubbi sul fatto se sia possibile o meno indire questo referendum, sia pure consultivo, balza all'occhio il numero di firme raccolto dal m5s, molto basso rispetto alla cifra fissata sei mesi fa da Grillo: 200.000 firme raccolte in tutta Italia contro il 1.000.000 promesso da Beppe. Un calo vistoso pari a circa l'80% rispetto alle aspettative, a dimostrazione che il numero di cittadini disposti a seguire i 5 stelle sia sempre meno. I prodi grillini, capitanati dal sen. Crimi, sbandierano la consegna delle firme come un grande successo. E' tutto da vedere se il Parlamento approverà la legge istitutiva del referendum (io avrei seri dubbi in proposito), ma questo ai politicanti del movimento poco importa. Quello che importa è occupare qualche titolo sui giornali, avere visibilità e fare qualcosa per mantenere il loro giardinetto elettorale, pari a circa il 15-20% su scala nazionale. Ormai fanno solo operazioni di marketing politico, abili a curare la loro clientela. Nulla più. Alle regionali in Veneto hanno perso altri voti rispetto alle europee (circa 200.00 voti che diventano -75% rispetto alle politiche del 2013), segnando il peggior risultato in Italia. Eppure per #bertipescelesso tutto va bene, mandano 5 consiglieri a palazzo Balbi e prendono il 7,5% in piu' rispetto alle regionali 2010, un dato evidentemente non confrontabile perche nel 2010 il m5s di fatto neppure esisteva in Veneto. Ormai sono un partito interessato a conseguire poltrone per i fedeli al cerchio magico, in modo da non mettere in discussione il loro potere e la loro esistenza. Riescono a livello nazionale a mantenere un certo consenso solo perchè gli elettori non hanno alternative al voto, di pura protesta, a Grillo e soci. Un voto che non porta a nulla perchè loro non vogliono governare. Anzi il loro "guru" supremo casaleggio non vuole farlo. Attende il crollo del sistema lui. Sinceramente una situazione senza vie di uscita per i grillini condannati alla lunga all'oblio e alla sparizione. Intanto però si godono i privilegi, tanto vituperati, dei politici e moltiplicano le seggiole per i soldatini fedeli, costituendo essi stessi una casta. Che differenza con Tsipras e Iglesias che o governano già o si propongono come alternativa al sistema di governo. I grillini non hanno mai corso per vincere davvero. Speriamo solo che presto nasca a sinistra una forza in grado di lanciare un serio progetto politico. Confido nella capacità e nel carisma di Landini oppure alle prossime politiche con questo panorama non voterà piu' del 40% degli elettori. Tanto basta per i grillini per eleggere 100 deputati. Già stanno pensando a chi toccherà la prossima ben retribuita seggiola in parlamento. Che tristezza!
Sui media sono apparsi in questi giorni varie notizie riguardanti la SPV. Il commissario per la costruzione della superstrada Vernizzi ha convocato la stampa per rispondere alle 70 contestazioni avanzate dalla Corte dei Conti sulla discussa opera. Tra i tanti dati presentati dal commissario uno macroscopico balza all’occhio : una opera delle dimensioni della SPV, il cui costo è già incrementato di oltre 400 milioni rispetto al progetto originale presentato, non ha il closing finanziario ovvero non ha ancora i finanziamenti necessari per la realizzazione. E’ come se una persona iniziasse a fare una casa senza sapere dove e soprattutto se troverà i soldi. Ma qui non si tratta di una casa ma della piu’ grande opera pubblica attualmente in costruzione in Veneto. Il concessionario SIS, secondo quanto affermato da Vernizzi, ha assicurato il closing entro marzo. Ma qui si fa notte fonda. I bene informati dicono che l’amministratore delegato di SIS, l’ing. Dogliani, avrebbe incar...
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