Passa ai contenuti principali

Centro di Bassano: morto e sepolto

Questa sera ho fatto un giro per il centro di Bassano. Sono rimasto deluso: oltre ad altri nuovi negozi chiusi, ho visto un centro in deperimento, affollato solo di bar la cui clientela è composta per lo più di giovinotti intenti a bere e fare confusione. Nessuna iniziativa degna di questo nome in un fine settimana di fine estate di caldo e bel tempo. Osservando il programma di Opera Estate Festival si nota come si assottiglia di anno in anno, perdendo al contempo qualità. Basti pensare che il cinema all'aperto nel giardino Parolini inizierà questa estate solo a luglio. Qualche anno fa iniziava ai primi di giugno. Sarà solo colpa della crisi? O anche della mancanza di organizzazione, programmazione e iniziativa della amministrazione comunale di Bassano? Come già ho avuto modo di dire la giunta Poletto manca di un progetto, manca di una visione e di competenze per portare avanti il rilancio del centro di Bassano, che languisce sempre di più nel disinteresse generale. Un vero peccato. A Bassano serve un progetto vero di marketing turistico e territoriale per rendere la nostra città attraente e capace di portare risultati alla economia cittadina. Oggi la città non ha nè arte nè parte. Io nel mio piccolo ho provato a lanciare proposte, idee, iniziative. Inascoltato. I bassanesi si ritengono evidentemente superiori e hanno troppa spocchia, associazioni di categoria e imprenditori in primis. Di questo passo Bassano morirà. Con coraggio e con un piano si può invertire la tendenza, riportando la città al suo ruolo. Dal sindaco Poletto e dalla sua giunta mi aspettavo, sinceramente, qualcosa in più temo invece che saranno altri 4 anni persi. Vuol dire che tenteremo di lanciare una proposta che includa le parti per un nuovo progetto in vista delle elezioni del 2019. 

Commenti

Post popolari in questo blog

Nani e ballerine

Guardando oggi alla situazione politica del paese e ai suoi protagonisti vengono in mente i nani e le ballerine del circo. Un coacervo di partiti e movimenti senza idee, nè valori programmatici, nè programmi convincenti. Il nulla. Tanto da far rimpiangere i politici di vecchia scuola e la politica di qualche decennio fa che, magari, qualche valore lo aveva. Il problema è che anche chi nei partiti si oppone ed è contrario alla linea ufficiale alla fine non ha il coraggio o la forza di proporre qualcosa di alternativo. Eppure nel vuoto dell'oggi ci sarebbe una prateria disponibile. Purtroppo nel Pd come nel M5S o in Forza Italia i dissidenti non hanno abbastanza carisma e al dunque si appiattiscono, spesso per mera convenienza, sulle posizioni dominanti legittimando di fatto lo status quo, incapaci di arrivare ad uno strappo con quel sistema dal quale comunque traggono indirettamente una qualche forma di legittimazione e riconoscimento. Oggi non c'è spazio per il carisma,...

La riforma delle Popolari? Andava fatta 15 anni fa

La riforma delle Popolari andava fatta in realtà 15 anni fa. Si sarebbero evitate quotazioni assurde, fasulle e fuori mercato. Il prezzo sarebbe stato trasparente e dettato dalla legge della domanda e dell'offerta, come accade a tutti i titoli quotati in borsa. Tanti poveri risparmiatori non sarebbero stati buggerati e ridotti alcuni sul lastrico. Perchè allora  non si è fatta allora la riforma all'inizio degli anni 2000? Forse perchè faceva comodo avere delle banche sotto il cui tappeto nascondere la polvere. Delle banche che in questi anni, protette dalla politica e dalla Banca d'Italia, hanno potuto acquistare istituti decotti per fare favori a qualcuno e mantenere "solido" il sistema bancario italiano. Basti pensare alle acquisizioni fatte dalle nostre due Popolari. Veneto Banca ha acquistato aziende bancarie di fatto fallite : Intra, CariFe (Cassa di Risparmio di Fermo), Apulia. Idem Popolare di Vicenza. Non essendo quotate il valore delle Popolari Venete ...

La amara verità sulla Superstrada Pedemontana Veneta

Sui media sono apparsi in questi giorni varie notizie riguardanti la SPV. Il commissario per la costruzione della superstrada Vernizzi ha convocato la stampa per rispondere alle 70 contestazioni avanzate dalla Corte dei Conti sulla discussa opera. Tra i tanti dati presentati dal commissario  uno macroscopico  balza all’occhio : una opera delle dimensioni della SPV, il cui costo è già incrementato di oltre 400 milioni rispetto al progetto originale presentato, non ha il closing finanziario ovvero non ha ancora i finanziamenti necessari per la realizzazione. E’ come se una persona iniziasse a fare una casa senza sapere dove e soprattutto se troverà i soldi. Ma qui non si tratta di una casa ma della piu’ grande opera pubblica attualmente in costruzione in Veneto. Il concessionario SIS, secondo quanto affermato da Vernizzi, ha assicurato il closing entro marzo. Ma qui si fa notte fonda. I bene informati dicono che l’amministratore delegato di SIS, l’ing. Dogliani, avrebbe incar...