La assopopolari venete sentendo contrastanti (spesso non fondati sui fatti ) pareri in merito alle azioni che i soci possono portare avanti per recuperare i soldi persi ritiene doveroso precisare quanto segue:
1) la azione penale e la relativa costituzione di parte civile non comporta automaticamente alcun risarcimento in capo al socio insinuatosi nell'eventuale procedimento penale contro le due banche. Nel caso in cui le parti vengano rinviate a giudizio per ostacolo alla vigilanza i soci non si possono costituire parte civile (in tal caso lo è la Banca d'Italia), mentre nel caso di rito abbreviato (patteggiamento) non è possibile la costituzione di parte civile. Nel processo penale gli eventuali definitivi risarcimenti per i soci verranno riconosciuti solo in terzo grado, quindi dopo anni. In primo grado il giudice liquida eventualmente, per le parti civili, solo una provvisionale che è di norma molto inferiore a quanto investito dai soci. In molto casi poi (ad esempio nel caso i giudizi cadano in prescrizione) il giudice penale rinvia per la liquidazione del danno alle parti (i soci) ad un separato procedimento in sede civile;
2) la azione civile pur se piu' lunga e costosa puo' garantire un maggior ristoro al socio di Veneto Banca o BPVicenza. Si prescrive in 10 anni per cui è valida (per vizi contrattuali) per il socio che ha acquistato le azioni dal 2006 in poi. La azione civile per essere espletata in giudizio prevede la attivazione obbligatoria (è condizione di procedibilità) della mediazione presso l'organo forense o l'arbitrato presso il gran giurì bancario o presso la Consob. Questo ultimo sarà attivato a partire dal 2017. Chi accetta l'arbitrato non può proseguire nella causa civile;
3) i tavoli di conciliazione non sono ufficialmente ancora partiti ma non crediamo porteranno a nulla di concreto per i vecchi soci in quanto le due banche hanno destinato pochi fondi per gli stessi a fronte di quasi 10.000 reclami. Chi accetterà riceverà pochi spiccioli. Ai tavoli potranno essere presenti solo le associazioni dei consumatori per cui il socio per farsi rappresentare dovrà essere iscritto.
Secondo alcuni rumors Veneto Banca si appresterebbe a offrire ai vecchi soci una obbligazione zero coupon a lunga scadenza per ristorarli delle perdite subite. Si tratta per ora solo di voci senza alcun concreto fondamento.
Tale proposta riprende, di fatto, quella avanzata dalla nostra associazione per ristorare, in parte, le perdite subite dai vecchi soci.
Riteniamo utile chiarire quanto sopra per presentare un quadro quanto più fedele delle azioni possibili di fronte alla ridda di idee e proposte, spesso senza fondamento o distorte, che sentiamo circolare presentate,a volte, non senza interesse, dai vari gruppi che non porteranno nulla nelle tasche dei vecchi soci delle Popolari.
Serve chiarezza e servirebbe, ahime,unione tra i gruppi e le associazioni dei soci. Invece ogni gruppo porta avanti le proprie idee disperdendo le energie spesso in azioni di dubbia utilità.
Ricordo infine che il caso dei soci delle Popolari Venete è molto diverso da quello degli obbligazionisti di Banca Etruria, Carife, CariChieti e Banca Marche: in quel caso si trattava di obbligazionisti. Nel nostro caso si tratta di soci che hanno investito in titoli o quote di società. Titoli che di fatto sono simili alle azioni, rappresentando un capitale di rischio.
Francesco Celotto
vicepresidente Assopopolari Venete
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