Leggo una dichiarazione di oggi del sottosegretario Baretta che continua a non voler capire evidentemente la realtà. Quando dice che auspica un intervento di minoranza dello stato nel capitale di Veneto Banca e Banca Popolare di Vicenza augurandosi che le controparti veneti, alias i "grandi "imprenditori siano disponibili a iniettare capitali freschi , dimostra una preoccupante carenza di memoria. Baretta quando mai i "grandi" imprenditori veneti hanno dimostrato interesse verso queste due banche? Si ricorda come terminò l'aumento di capitale della scorsa primavera delle due ex popolari nonostante i roboanti proclami di Bruno Zago & c ( associazione grandi azionisti Per Veneto Banca, a proposito che fine ha fatto?)? Nel nulla piu' assoluto. Non hanno messo un centesimo. I Benetton, i Del Vecchio, i Moretti Polegato, i Rosso, tanto per citarne alcuni, non hanno mai creduto in queste due banche. Anzi Rosso riuscì addirittura a vendere per tempo un pacchetto di azioni di BPVicenza pari a 3 milioni circa. Perchè dovrebbero crederci adesso? Ci sono forse elementi nuovi che la inducono a pensare il contrario onorevole Baretta? Ci risparmi i suoi auspici che, francamente, ci appaiono fuori luogo e ci dica invece la verità. L'aumento di capitale delle due ex popolari sarà di 5 miliardi e tolti i bond subordinati che verranno convertiti pari a 1,2 miliardi il resto lo metterà lo stato cioè i contribuenti. Sono 3,8 miliardi. In quanto ai "grandi" imprenditori veneti (e non ) ricordo che per anni alcuni di loro hanno ricevuto cospicui finanziamenti da queste due banche. Non sempre restituiti come dimostra la montagna di crediti deteriorati in pancia a Veneto Banca e BPVicenza ( 17 miliardi, il 2% del totale in Italia). Più che "grandi" imprenditori io vedo qui tanti grandi "prenditori".
Il rompiscatole torna dopo una lunga pausa. In questo momento il tema caldo per il nostro territorio è lo scandalo relativo alla Banca Popolare di Vicenza e a Veneto Banca. 200.000 azionisti rischiano perdite colossali. In Veneto Banca hanno almeno iniziato a fare pulizia. Via Consoli,via Trinca, via il vecchio cda (anche se Consoli aveva provato a fare resistenza). Cosa aspettano a Vicenza a cacciare Zonin e l'intero cda, reo di tante nedandezze? La azione B.P.VI.valeva 62 euro. Dopo la quotazione se ne varrà 15 gli azionisti potranno baciarsi le mani. Perdita secca di almeno 47 euro ad azione ovvvero meno 75%. Gli azionisti della Popolare di Vicenza sono 126.000. Quanto denaro frutto anche dei risparmi delle nostre famiglie andrà in fumo? Non meno di 2 miliardi di euro equivalenti a una perdita ipotizzabile di circa 25.000 euro ad azionista. Per questo dico #Zonindimettiti . E con lui, ripeto, tutto il cda a partire da Zigliotto, presidente di Confindustria di Vicenza. E...
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