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Incontro in chiaroscuro con i vertici di BPVi



La associazione soci banche popolari venete ha incontrato ieri sera a Vicenza l'a.d e direttore generale di BPVi dott Iorio. Abbiamo presentato una serie di domande alle quali il dotto Iorio ha in parte risposto. In sintesi ci ha confermato che dalla scorsa estate l'istituto ha visto una importante fuoriuscita di correntisti soprattutto in coincidenza con lo scoppio del caso delle quattro banche salvate a novembre. Entro il 10 febbraio, alla presentazione del bilancio 2015, verrà resa nota la riduzione e l'ammontare del numero dei correntisti insieme alla quantità di crediti in sofferenza. Entro il 20 febbraio verrà reso pubblico il prezzo di recesso per i soci. La banca verrà quotata in borsa entro aprile ed entro la fine di giugno verrà nominato, nel corso della assemblea straordinaria dei soci, il nuovo cda e il nuovo collegio sindacale. Il dott Iorio ci ha ricordato che l'aumento di capitale da 1,5 miliardi è pregarantito da Unicredit Banca.Il prezzo della quotazione in borsa verrà stabilito mediante il sistema del book building. In pratica in base alle offerte pervenute prima della quotazione si determinerà il prezzo senza  diritti a favore dei vecchi soci. Un sistema a nostro avviso penalizzante a differenza della Veneto Banca, che invece prevede i diritti. Questi potranno essere venduti in sede di quotazione dagli azionisti che non decidessero di partecipare all'aumento di capitale. Secondo quanto riferitoci dal dott Iorio, la imprenditoria veneta sta dimostrando interesse verso la banca ed è convinto che importanti soggetti imprenditoriali del nostro territorio parteciperanno con quote significative all'aumento di capitale. Un aumento di capitale assolutamente necessario dato l'attuale basso livello di patrimonializzazione che, di fatto, impedisce lo sviluppo degli impieghi e il miglioramento della redditività. La sola operazione possibile secondo Iorio è la trasformazione in Spa, condizione imprescindibile per l'aumento di capitale garantito da Unicredit. In caso di NO alla spa ci sarebbe il commissariamento. Il punto piu' dolente dell'incontro riguarda il fatto che l'attuale cda non intende portare avanti la azione di responsabilità nei confronti del vecchio vertice e in particolare dell'ex presidente Zonin. L'attuale cda rappresenta ancora, in gran parte, l'era Zonin e non intende evidentemente portare avanti azioni risarcitorie contro sè stesso. Risultanto indagati alcuni componenti come il vicepresidente Marino Breganze. La generica promessa di Iorio è che sarà semmai il prossimo cda a procedere. Risposta deludente e che non ci trova d'accordo. Ricordiamo che il cda della Veneto Banca ha iniziato l'iter per predisporre l'azione di responsabilità verso l'ex ad Consoli e l'ex presidente Trinca. Tirando le somme: un incontro interlocutorio nel quale abbiamo percepito le forti preoccupazioni dell'attuale management circa la pesante situazione di una banca che, secondo noi, non ha ancora intrapreso quell'azione di completo e necessario rinnovamento e il cui futuro sembra ancora nebuloso.

Associazione Soci Banche Popolari Venete 

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