Sono sinceramente basito per il silenzio del sindaco democratico Achille Variati nonché del Pd vicentino dopo che BpVi ha ufficialmente definito il valore di recesso delle azioni a 6,30 euro. Al di là delle vicende bancarie e giudiziarie mi sarei aspettato un minimo di solidarietà nei confronti di tutti quei piccoli risparmiatori del capoluogo berico che nel giro di un anno o poco più hanno visto perdere di dieci volte il valore dei loro averi sotto forma di azione. Questa è una emergenza sociale. Sarebbe bastata, almeno per iniziare, una parola di sostegno, la dichiarazione di disponibilità di un consiglio comunale straordinario. Tuttavia il sito del comune tace. Nulla, nemmeno una parola, magari ipocrita, di vicinanza umana. Variati e il Pd vicentino, forgiato a sua immagine e somiglianza, non hanno posto per gli ultimi. Per lor signori anche il minimo sindacale è di troppo. Vergognatevi, se non avete già gettato nel sifone dei gabinetti di palazzo Trissino quel minimo di coscienza che vi rimane.
Sui media sono apparsi in questi giorni varie notizie riguardanti la SPV. Il commissario per la costruzione della superstrada Vernizzi ha convocato la stampa per rispondere alle 70 contestazioni avanzate dalla Corte dei Conti sulla discussa opera. Tra i tanti dati presentati dal commissario uno macroscopico balza all’occhio : una opera delle dimensioni della SPV, il cui costo è già incrementato di oltre 400 milioni rispetto al progetto originale presentato, non ha il closing finanziario ovvero non ha ancora i finanziamenti necessari per la realizzazione. E’ come se una persona iniziasse a fare una casa senza sapere dove e soprattutto se troverà i soldi. Ma qui non si tratta di una casa ma della piu’ grande opera pubblica attualmente in costruzione in Veneto. Il concessionario SIS, secondo quanto affermato da Vernizzi, ha assicurato il closing entro marzo. Ma qui si fa notte fonda. I bene informati dicono che l’amministratore delegato di SIS, l’ing. Dogliani, avrebbe incaricato un
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