Tra poche ore il percorso di trasformazione del sistema delle Popolari Venete sarà completato. Popolare di Vicenza diventerà una spa e tra qualche settimana insieme a Veneto Banca sarà in borsa. Il capitale sarà aumentato e la proprietà passerà di mano a grandi gruppi bancari o a fondi, magari anche esteri, anche perchè il Veneto non ha nè la forza economica nè la voglia di mettere denaro dentro alle nostre due disgraziate banchette. Il sogno della grande banca del nord-est svanirà definitivamente, nonostante i proclami passati di importanti forze politiche e imprenditoriali nostrane, che comunque alla resa dei conti non vi hanno mai creduto, anzi hanno contribuito a spolpare ancora di piu' i due istituti vendendo per tempo (e guadagnandoci pure) le loro partecipazioni. I due istituti una volta in borsa verranno presumibilmente incorporati e fusi dentro ad altri gruppi. Il futuro sarà senza Veneto Banca e Popolare di Vicenza. In questo contesto di concentrazioni e creazione di gruppi creditizi di dimensioni sempre maggiori è impensabile creare piccole banche del territorio che alla resa dei fatti verrebbero spazzate via dal mercato. Ogni illusione in questo senso si scontra con i diktat imposti dalla BCE e dal sistema finanziario globale. Chi ipotizza soluzioni diverse non tiene conto della realtà e dell'attuale contesto internazionale. Se cambiasse il contesto e andassimo verso una deglobalizzazione finanziaria potremmo anche pensare che le banche del territorio siano utilissime ma ahimé così non è. I brand Veneto Banca e Popolare di Vicenza si apprestano a sparire. Non avremo piu' la banca del territorio. Ma, diciamolo francamente, ne sentiremo poco la mancanza. Anzi se la riforma delle Popolari fosse stata fatta anni fa Zonin e Consoli non sarebbero forse neppure esistiti. E probabilmente neppure i tanti soci "inculati". La cosa tragica è che i tanti soci del territorio non vedranno probabilmente neppure giustizia. Un eventuale processo penale per truffa e altro cadrà forse in prescrizione. Dopo stasera Veneto Banca e Banca Popolare di Vicenza SPA anno zero.
E'duro ammetterlo ma e' per me oggi frustrante essere italiano. Una parte dei miei concittadini e'ostinatamente decisa a non cambiare. Ci ritroviamo cosi' dopo 20 allo stesso punto da cui eravamo partiti. La Dc vestita da Pd la fa ancora da padrona. Da Forlani a Mattarella, passando per tutte le false e gattopardesche svolte di questi anni (Berlusconi, Bossi, Prodi, D'Alema, Grillo) il tema di fondo e' stato sempre quello: far finta di cambiare e mantenere il potere ben saldo nelle mani dei soliti o dei loro eredi. Ero stato all' estero per circa 10 anni, stanco di un paese per vecchi dove, da quando ho coscienza politica, sento parlare di riforme. Nel 2010 tornai con la speranza di poter finalmente fare qualcosa per il mio paese. Vedevo nel movimento di Grillo il possibile cambiamento, la spinta a riformare un paese vecchio, ostaggio di una casta che va da destra a sinistra e tocca in modo trasversale tutta la societa' italiana: i sindacati, i partiti...
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