E' notizia di questi giorni che MPS ha ceduto crediti deteriorati pari a un miliardo a una società veicolo facente parte del gruppo Deutsche Bank. La operazione fa seguito ad altra precedente sempre di MPS per la cessione di un altro miliardo di crediti deteriorati. Mi chiedo come mai ci sia tutta questa fretta di cedere i crediti deteriorati che vengono, di norma, acquistati all' 8-10% del valore nominale. La società che acquista il credito lo recupera al 20 o al 30% o anche di piu'. Nel caso in questione MPS vende per 80-100 milioni un credito di 1 miliardo. Chi acquista probabilmente riesce a recuperare un 200-300 milioni. Guadagno per chi si incarica di recuperare 100-200 milioni che detratte spese, onorari ad avvocati etc fa comunque un bel gruzzolo. Anche nel caso di banca Etruria si parla di cessione piuttosto affrettata di crediti deteriorati. Questa fretta appare un po' sospetta. Da una parte si concedono magari generosamente crediti a qualcuno che non li paga. Poi si vendono in maniera frettolosa e senza magari cercare di tentare tutte le strade per il recupero a una società veicolo facente parte di qualche grosso gruppo bancario che li recupera guadagnandoci sopra un bel pò. Possibile che MPS o le banche creditrici non riescano a fare il recupero crediti? Alla fine chi ci perde è sempre la banca cessionaria del credito cioè gli azionisti e gli obbligazionisti subordinati. Chi ci guadagna? "Pensare male è peccato ma generalmente si indovina", diceva un politico comunque di razza (altro che quelli di oggi) come Giulio Andreotti. BUON 2016 A TUTTI CHE CI PORTI POCHE CRISI BANCARIE E NON!
E'duro ammetterlo ma e' per me oggi frustrante essere italiano. Una parte dei miei concittadini e'ostinatamente decisa a non cambiare. Ci ritroviamo cosi' dopo 20 allo stesso punto da cui eravamo partiti. La Dc vestita da Pd la fa ancora da padrona. Da Forlani a Mattarella, passando per tutte le false e gattopardesche svolte di questi anni (Berlusconi, Bossi, Prodi, D'Alema, Grillo) il tema di fondo e' stato sempre quello: far finta di cambiare e mantenere il potere ben saldo nelle mani dei soliti o dei loro eredi. Ero stato all' estero per circa 10 anni, stanco di un paese per vecchi dove, da quando ho coscienza politica, sento parlare di riforme. Nel 2010 tornai con la speranza di poter finalmente fare qualcosa per il mio paese. Vedevo nel movimento di Grillo il possibile cambiamento, la spinta a riformare un paese vecchio, ostaggio di una casta che va da destra a sinistra e tocca in modo trasversale tutta la societa' italiana: i sindacati, i partiti...
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