Oggi Zaia dice che nel 2016 ci sarà il referendum per l'indipendenza del Veneto. Ennesima boutade di un partito, la Lega, che da troppo prende per i fondelli i polentoni veneti, che bontà loro si fanno scioccamente prendere per il culo dal governatore. Da quando è a capo del Veneto abbiamo continuamente perso posizioni a livello di competitività, a livello di servizi. (leggi qui una analisi interessante). Ultima chicca il quasi-fallimento di Veneto Banca e BPVi. Ci mancava ora solo la ultima buffonata leghista del referendum. Non sa più che fare la banda Salvini-Zaia. L'ennesimo strumento di distrazione di massa, il referendum, per nascondere la assenza di un vero progetto di rilancio per il Veneto. Chiedo invece al signor Zaia che fine ha fatto il fondo promesso a favore dei soci delle Popolari Venete. Un fondo promesso dal governatore per venire incontro alle spese legali di quei soci che vogliano far causa a Veneto Banca e BPVi; ad oggi nessuno ne sa niente. Per non parlare della inutile commissione di inchiesta sulle nostre Popolari. Le commissioni di inchiesta di solito servono per non far nulla o al limite per sviare l'attenzione dai veri problemi. Zaia cambi registro, faccia pulizia in regione, blocchi i famigerati project finansing alla veneta, generatori di altri nuovi buchi di bilancio e tiri fuori i coglioni con quella che i leghisti"celoduristi"chiamavano Roma ladrona. Per ora vedo il solito sistema, la solita logica di potere, le solite lobbies e soprattutto zero difesa del territorio e del risparmio dei veneti. Che comunque devono iniziare a svegliarsi e non votare la Lega, vera traditrice da troppo tempo della nostra gente.
Guardando oggi alla situazione politica del paese e ai suoi protagonisti vengono in mente i nani e le ballerine del circo. Un coacervo di partiti e movimenti senza idee, nè valori programmatici, nè programmi convincenti. Il nulla. Tanto da far rimpiangere i politici di vecchia scuola e la politica di qualche decennio fa che, magari, qualche valore lo aveva. Il problema è che anche chi nei partiti si oppone ed è contrario alla linea ufficiale alla fine non ha il coraggio o la forza di proporre qualcosa di alternativo. Eppure nel vuoto dell'oggi ci sarebbe una prateria disponibile. Purtroppo nel Pd come nel M5S o in Forza Italia i dissidenti non hanno abbastanza carisma e al dunque si appiattiscono, spesso per mera convenienza, sulle posizioni dominanti legittimando di fatto lo status quo, incapaci di arrivare ad uno strappo con quel sistema dal quale comunque traggono indirettamente una qualche forma di legittimazione e riconoscimento. Oggi non c'è spazio per il carisma,...
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