Alla fine dopo mesi di tensioni, conflitti, incomprensioni Grillo ha deciso di sospendere (eufemismo) Pizzarotti, bravo sindaco di Parma, accusandolo di poca trasparenza e di non aver informato su un avviso di garanzia, per le nomine al teatro Regio, ricevuto due mesi fa. Espulso per un cavillo, mentre l'ortodosso Nogarin, sindaco di Livorno e pure ricettore di un avviso di garanzia, non è stato espulso pardon sospeso. Due pesi e due misure al di là delle scuse e dei formalismi di lana caprina escogitati dal direttorio, alias Di Maio, per far fuori Paizzarotti, sindaco capace, uomo intelligente e per questo non allineato nè servile ai desiderata del capo Grillo e del vice Casaleggio junior. Pizzarotti paga la sua dissidenza; si sapeva che, prima o poi, sarebbe stato fatto fuori. Con buona pace di un movimento sempre piu' partito dove comandano in 3 : Grillo, Davide Casaleggio e Di Maio contornati da un po' di nani e ballerine varie che, pur di mantenere lo scranno (e il lauto stipendio), sono disposti a mandare giù tutti i rospi. Nessuno o quasi tra i tanti timorosi (o timorati) parlamentari grillini ha avuto il fegato di difendere il bravo sindaco ducale. Potenza della seggiola che, diciamolo una volta per tutte, piace anche ai nostri cari cittadini-portavoce a 5 stelle, che ormai da tempo si comportano come tanti anonimi parlamentari del Pd o della Lega o di qualsiasi altro partito presente in Parlamento. Prima di tutto difendo la carega al resto ci penso poi. Statene sicuri che tanti elettori tra poche settimane si saranno dimenticati dei meriti di Pizzarotti e dei (tanti) demeriti del partito M5S. Accorreranno in massa a votare le nuove star a 5 Stelle Raggi, Appendino e Di Maio. Potenza di un paese di pecoroni dalla memoria cortissima, dove chi è bravo e intelligente va a casa mentre chi è mediocre ma lecca il culo al capo fa carriera. Poi pecoroni non lamentatevi se la politica ve la mette in quel posto di continuo e il brutto paese fa sempre piu' schifo. Parola di rompiscatole.
Alla fine dopo mesi di tensioni, conflitti, incomprensioni Grillo ha deciso di sospendere (eufemismo) Pizzarotti, bravo sindaco di Parma, accusandolo di poca trasparenza e di non aver informato su un avviso di garanzia, per le nomine al teatro Regio, ricevuto due mesi fa. Espulso per un cavillo, mentre l'ortodosso Nogarin, sindaco di Livorno e pure ricettore di un avviso di garanzia, non è stato espulso pardon sospeso. Due pesi e due misure al di là delle scuse e dei formalismi di lana caprina escogitati dal direttorio, alias Di Maio, per far fuori Paizzarotti, sindaco capace, uomo intelligente e per questo non allineato nè servile ai desiderata del capo Grillo e del vice Casaleggio junior. Pizzarotti paga la sua dissidenza; si sapeva che, prima o poi, sarebbe stato fatto fuori. Con buona pace di un movimento sempre piu' partito dove comandano in 3 : Grillo, Davide Casaleggio e Di Maio contornati da un po' di nani e ballerine varie che, pur di mantenere lo scranno (e il lauto stipendio), sono disposti a mandare giù tutti i rospi. Nessuno o quasi tra i tanti timorosi (o timorati) parlamentari grillini ha avuto il fegato di difendere il bravo sindaco ducale. Potenza della seggiola che, diciamolo una volta per tutte, piace anche ai nostri cari cittadini-portavoce a 5 stelle, che ormai da tempo si comportano come tanti anonimi parlamentari del Pd o della Lega o di qualsiasi altro partito presente in Parlamento. Prima di tutto difendo la carega al resto ci penso poi. Statene sicuri che tanti elettori tra poche settimane si saranno dimenticati dei meriti di Pizzarotti e dei (tanti) demeriti del partito M5S. Accorreranno in massa a votare le nuove star a 5 Stelle Raggi, Appendino e Di Maio. Potenza di un paese di pecoroni dalla memoria cortissima, dove chi è bravo e intelligente va a casa mentre chi è mediocre ma lecca il culo al capo fa carriera. Poi pecoroni non lamentatevi se la politica ve la mette in quel posto di continuo e il brutto paese fa sempre piu' schifo. Parola di rompiscatole.
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