VENETO BANCA: NO ALLA QUOTAZIONE IN BORSA E NOMINA IMMEDIATA DI UN NUOVO CDA ESPRESSIONE DEL FONDO ATLANTE
La associazione soci banche popolari venete in relazione a quanto
accaduto con la mancata quotazione della Banca Popolare di Vicenza
chiede di bloccare la procedura di quotazione in borsa di Veneto
Banca
Temiamo infatti che si ripeterà la stessa situazione con una
bassissima adesione all'aumento da parte dei soci, dei risparmiatori
e degli investitori istituzionali, determinando l'intervento del
fondo Atlante. Allo stesso tempo chiediamo l' azzeramento del
consiglio di amministrazione e la immediata convocazione di una
assemblea per la nomina di un consiglio espressione della nuova
proprietà, il fondo Atlante. Alla luce dei fatti non ha alcun senso
procedere nella giornata del 5 maggio alla elezione di un nuovo cda
che durerebbe in carica comunque poche settimane o al massimo qualche
mese, espressione di una frazione insignificante del nuovo assetto
proprietario.
Non daremo il nostro voto alla lista espressione dell'attuale
management in quanto non ha presentato un credibile e serio piano
industriale. Veneto Banca è l'istituto di credito, tra i maggiori,
che presenta il piu' basso indice di copertura dei crediti
deteriorati (37,8%). La media delle maggiori banche presenta un
coverage del 44,7%. Come mai la copertura dei crediti deteriorati è
così bassa? Ad oggi le sofferenze lorde sono pari a quasi 5 miliardi
e nei prossimi anni si dovranno fare ulteriori pesanti svalutazioni
appesantendo il bilancio. In tal modo si vanificherà l'aumento di
capitale da un miliardo.
La banca inoltre ha un pessimo Texas Ratio (rapporto
tra crediti
deteriorati
lordi
e
patrimonio
tangibile
più accantonamenti)
pari al 225,7% (media di sistema 159,1%), secondo solo a MPS.
In merito ai crediti chiediamo all'amministratore delegato Carrus di
fornire alle associazioni dei soci l'ammontare dei finanziamenti
concessi agli attuali e ai precedenti amministratori della banca e la
lista dei crediti rilevanti (oltre 500.000 euro) in sofferenza.
Esigiamo chiarezza e vogliamo capire a chi e a che condizioni siano
stati concessi importanti finanziamenti.
Non approveremo il piano di remunerazione proposto per il cda. Come è
possibile che una banca sostanzialmente quasi fallita paghi al
proprio amministratore delegato Carrus 1,2 milioni all'anno di
stipendio? Proponiamo di seguire l'esempio di Marchionne , ad del
gruppo Fiat. Un generoso piano di stock option legato ai risultati e
agli obiettivi raggiunti, non automatici compensi non in linea con la
redditività della banca.
Ci auspichiamo infine che venga votata senza ulteriori indugi a
grande maggioranza la azione di responsabilità contro i vecchi
vertici responsabili del disastro in cui versa l'istituto.
Enzo Guidotto
presidente Associazione Soci Banche Popolari Venete
Francesco Celotto
vicepresidente Associazione Soci Banche Popolari Venete
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