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I sindacati, uno degli ostacoli al cambiamento



Renzi vuole cacciare i furbetti del cartellino in 48 ore, ossia quegli impiegati pubblici che timbrano il cartellino (o lo fanno timbrare da altri) e poi magari non vanno a lavorare o fanno la spesa o altro in orario di ufficio. Proposta assolutamente condivisibile. Che fanno i sindacati anzichè appoggiare la cosa? Dicono che 48 ore sono troppo poche e che comunque le norme per cacciarli ci sono già. A parte che dubito molto della efficacia delle norme in vigore, questa volta la proposta del premier va appoggiata senza se e senza ma. Invece i sindacati parte organica di quella casta che da sempre occupa posizioni di potere ed è il vero freno al cambiamento del paese, mettono i bastoni tra le ruote. I sindacati sono stati uno dei migliori alleati dei tanti gattopardi che hanno fatto finta di cambiare l'Italia. Loro sono i primi a non volere introdurre istituti quali il reddito di cittadinanza e la indennità universale di disoccupazione, esistenti in tanti paesi europei. I sindacati vogliono difendere lo status quo, la cassa integrazione, la mobilità e tanti criticabili strumenti che creano un cronico e perverso assistenzialismo.  Ai sindacati va bene mantenere questi istituti, nei quali loro rappresentano e difendono, in teoria, gli interessi dei lavoratori. In realtà difendono la loro esistenza, i loro posti e soprattutto i loro privilegi: nessuna o ridottissime tasse sul cospicuo patrimonio immobiliare e nessun obbligo di presentare i bilanci. In questo caso hanno perso una ulteriore occasione per stare zitti. Avrebbero fatto una migliore figura.

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