Passa ai contenuti principali

La "nuova"sinistra si guarda bene dal toccare i veri problemi ambientali del Veneto

Il giorno 9 gennaio a Padova si svolgerà un convegno dal titolo ampolloso quanto generico
"I temi ambientali nella costruzione del nuovo soggetto politico". Lo promuove un gruppo chiamato Green Factor Veneto dietro al quale, a veder almeno da chi vi partecipa, ci sono Sel e altri gruppi ambientalisti della sinistra veneta, no global inclusi. Tutto bello, tutto condivisibile peccato che questa "nuova" sinistra tocchi temi interessanti ma, secondo me, non entri nel cuore dei veri e gravi problemi ambientali del nostro territorio. Perché infatti non vi è alcun relatore, in un convegno che pretende di parlare di  temi ambientali nella costruzione di un nuovo soggetto politico,  che tratti del disastro ambientale e finanziario provocato dalle grandi opere? Perché non parlare di strade, autostrade, porti, grandi progetti infrastrutturali ma limitarsi, come sempre, a toccare temi confinati al solito e un po' fighetto ambientalismo di sinistra? Forse parlare di autostrade non è "in"? Certa sinistra riconducibile a Sel continua a essere appiattita su posizioni governative; appare assai pretenzioso parlare di un nuovo soggetto politico che nasce già vecchio e privo di una vera spinta innovativa. L'ennesima occasione persa. In un convegno come questo era molto importante parlare anche di grandi opere e di possibili alternative. Ma come ha fatto spesso Vendola capo di Sel, regione da lui governata, meglio non toccare temi scomodi, come dimostrato dal caso Ilva a Taranto.  In Veneto meglio occuparsi di temi da salotto senza disturbare il manovratore. Anche perché i sindacati Cgil e Fillea, che partecipano alla iniziativa con propri relatori non vogliono toccare il tema delle grandi opere. Si sa ci sono in ballo posti di lavoro e allora è meglio far finta di occuparsi di ambiente, parlando ai convegni in modo innocuo e inoffensivo. Una sinistra e un ambientalismo veneto che in questo modo certificano sempre di più la propria marginalità e inconsistenza. Un nuovo soggetto politico incapace di presentare un nuovo e alternativo progetto, succube del sistema esistente il cui unico scopo è occupare un piccolo pezzetto dello spazio per garantirsi rendite politiche e qualche poltrona magari. Cose già viste in passato soprattutto con i no global. Un partito che, se nascerà, avrà un consenso da prefisso telefonico. Meglio rottamarlo nella culla se queste sono le premesse.
Al Veneto e ai veneti serve ben altro per trattare seriamente di ambiente e ambientalismo.  

Commenti

Post popolari in questo blog

La frustrazione di essere italiano

E'duro ammetterlo ma e' per me oggi frustrante essere italiano. Una parte dei miei concittadini e'ostinatamente decisa a non cambiare. Ci ritroviamo cosi' dopo 20 allo stesso punto da cui eravamo partiti. La Dc vestita da Pd la fa ancora da padrona. Da Forlani a Mattarella, passando per tutte le false e gattopardesche svolte di questi anni (Berlusconi, Bossi, Prodi, D'Alema, Grillo) il tema di fondo e' stato sempre quello: far finta di cambiare e mantenere il potere ben saldo nelle mani dei soliti o dei loro eredi.  Ero stato all' estero per circa 10 anni, stanco di un paese per vecchi dove, da quando ho coscienza politica, sento parlare di riforme. Nel 2010 tornai con la speranza di poter finalmente fare qualcosa per il mio paese. Vedevo nel movimento di Grillo il possibile cambiamento, la spinta a riformare un paese vecchio, ostaggio di una casta che va da destra a sinistra e tocca in modo trasversale tutta la societa' italiana: i sindacati, i partiti...

LETTERA AL PROCURATORE DELLA REPUBBLICA DI VICENZA CAPPELLERI

21 giugno 2016  Oggetto – Andamento e prospettive dell’inchiesta sulle responsabilità degli ex amministratori della ‘Banca Popolare di Vicenza’. Signor Procuratore, il recente suicidio del pensionato Antonio Bedin ed il riemergere sui media di notizie su vicende di un passato non troppo lontano che ebbero come protagonisti, da un lato i vertici della ‘Banca Popolare di Vicenza’ dell’epoca, ‘in primis’ il suo presidente Gianni Zonin, e dall’altro - con differenti ruoli professionali e divergenti valutazioni -  la dottoressa Cecilia Carreri ed altri magistrati, qualcuno dei quali ancora in servizio nel Palazzo di Giustizia di Vicenza, rendono indilazionabile secondo la nostra Associazione una presa di posizione pubblica, netta e precisa della Procura sull’andamento e sulle prospettive dell’inchiesta riguardante le gravi responsabilità dei precedenti amministratori della citata banca. Tale convinzione è basata sul fatto che quello di Antonio Bedin non è il prim...

Il prefetto di Treviso "censura" Strade Morte

Il prefetto di Treviso ci ha negato la autorizzazione a presentare il libro Strade Morte ad Altivole.Ne parla oggi anche la stampa trevigiana  . Con la scusa che, trattandosi di un tema che poteva essere afferente alla campagna elettorale, era meglio rinviare l'evento a dopo le elezioni. Ma stiamo scherzando? Siamo ancora in democrazia signor prefetto? Ci spiega perchè non potremmo presentare un libro che tratta  degli scandali del Veneto e della SPV? Forse perchè ad Altivole passa la superstrada e forse perchè la ex sindaca di Altivole è candidata in regione con la Lega Nord e non si vuole toccare un tema comunque spinoso. Gravissimo quanto accaduto ad Altivole ma si sbagliano se credono di tapparci la bocca. La presentazione si farà comunque in altro luogo: un motivo in piu' per esserci. In quanto al prefetto mi riservo di chiedere un incontro per chiarire le ragioni "ufficiali" alla base del diniego e soprattutto in base a quale eventuale normativa abbia assunto...