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Zaia: faccia meglio i conti

Zaia in una intervista televisiva dichiara che il Veneto dalla crisi delle due popolari venete rischia di perdere 7 miliardi di euro. Eh no caro Zaia lei non conosce bene i conti. Allora glieli rinfresco io: i soci di Veneto Banca hanno di fatto già visto andare in fumo quasi 4 miliardi di euro per la precisione 3.913.650.000.000 di euro (valore massimo 40,75 meno valore di recesso fissato a 7,30 per il numero di azioni esistenti pari a 117.000.000 ) . BPVi oltre 5 miliardi per la precisione 5.047.000.000.000 ( valore massimo 62,5 meno valore di recesso che dovrebbe essere, facendo una proporzione con quello di Vb, attorno agli 11 euro). Il totale caro Zaia fa 9 miliardi circa non 7. Se 2 miliardi son noccioline....
Lui dice di aver perso personalmente 30.000 euro circa. Anche qui il buon governatore dimostra di non essere molto ferrato con la matematica. Avendo 100 azioni BPVi e 500 azioni di Veneto Banca ha perso per l'esattezza 21.875 euro che non sono 30.000!

Chissà perchè quando gli fa comodo diminuisce la cifra persa dagli azionisti veneti e incrementa invece (forse per ergersi a vittima?) quella persa personalmente. Fa riflettere poi un altro passaggio della intervista nel quale dice che dal 2009 non ha fatto più alcuna movimentazione del suo conto titoli personale di azioni VB e BPVi. Quindi non ha aderito ai vari aumenti di capitale delle due banche. Che strano mi sbaglio o forse non andava alle assemblee recenti per garantire quanto sani fossero i due istituti, quanto bravi fossero i dirigenti e per benedire il progetto del polo bancario del nord-est? Evidentemente lo diceva ma non ci credeva neppure lui, visto che dal 2009 non ci ha messo un euro e non ha aderito ad alcun aumento di capitale, pur continuando ad incensare la bontà della proposta di fusione delle due popolari per creare la superpopolare del Nord-est. 
Sappiamo bene come è finita, come sappiamo quanto bravi siano i politici nostrani a fare proclami dai palchi. Salvo poi dire non lo avevo mai detto o affermare come fa il buon leghista padano Zaia che la politica in queste banche non ci è mai entrata. Dalla porta principale  no ma dal retrobottega forse qualche spiffero lo ha fatto entrare.

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