Sono un bassanese acquisito non d.o.c.; forse, ho una visione della città un po' più obiettiva e distaccata dai veri bassanesi. Vivo qui dal 2010 e in questi cinque anni ho visto una città in continuo declino, senza una guida, senza un progetto e con poco futuro. Bassano ha perso via via pezzi importanti a partire dal tribunale. La politica non è riuscita a salvare questo pezzo importante della città.Ma Bassano ha, oggi, una rappresentanza politica degna di questo nome? L'unico senatore(senatrice) bassanese langue placidamente a Roma e per prima non ha mosso un dito per salvare il tribunale pur essendo un avvocato e quindi direttamente interessato anzi interessata, trattandosi dell'avvocato Filippin, nominata segretario regionale del Pd, poi assessore infine senatore. Dopo due anni si sono perse le tracce della prode senatrice nei meandri dei palazzi romani. A dire il vero il resto della classe politica bassanese non se la passa meglio, anzi. I candidati di "spicco" del nostro territorio per le regionali sono, in quota Lega, Nicola Finco, un bravo ragazzo, obbediente al partito ma poco brillante in quanto a nuove proposte e iniziative per la nostra città. In quota Lega emerge poi la vicesindaca di Rosà Lanzarin di cui non ricordo a memoria grandi azioni se non la seggiola detenuta in Etra. Passando al Pd troviamo la sindaca di Lusiana tale Corradin che è conosciuta, forse, nel suo paesello ma non certo a Bassano. Del candidato del M5S Dalla Gassa non è neppure il caso di spendere troppe parole trattandosi di un piccolo (in tutti i sensi) personaggio, le cui idee e proposte in merito al rilancio del bassanese sono direttamente proporzionali alla sua statura politica e non. Mi viene in mente tra i candidati di "punta" anche Ilaria Brunelli che, da consigliere comunale, in quota Giunta, si è convertita alla causa dell'indipendentismo candidandosi con la lista Indipendenza Noi Veneto collegata al governatore Zaia. Un gruppo di candidati che riflettono il vuoto assoluto nel quale è immersa la politica bassanese, il cui peso rischia di essere, se non lo è già, pari a zero in Regione e non solo. Non che il comune se la passi meglio, anzi. Il sindaco attuale, persona onesta e volonterosa, non ha tuttavia la vision e la competenza politica e amministrativa necessaria, accompagnato da una giunta inesperta, di basso profilo priva di un vero progetto di rilancio della città. A Bassano, se vuole davvero tornare a contare qualcosa, serve linfa nuova, serve un gruppo di persone capaci ed esperte che tolgano le ragnatele da una città che si è progressivamente smarrita, preda di tribù e piccole lobbies (a tutti i livelli a partire dai commercianti) interessate solo a farsi i propri affari, fregandosene del rilancio della città e del bene comune. Bassano ha bisogno di una sana scossa, di coraggio, di eliminare i troppi egoismi e localismi che ne hanno frenato lo sviluppo. Con questi amministratori,privi di progettualità, la nostra Bassano non ha alcun futuro: un motivo in più per non votare questa lobby di politici mediocri , il cui unico scopo è quello di "servire"la causa dei loro partiti e movimenti.
Sui media sono apparsi in questi giorni varie notizie riguardanti la SPV. Il commissario per la costruzione della superstrada Vernizzi ha convocato la stampa per rispondere alle 70 contestazioni avanzate dalla Corte dei Conti sulla discussa opera. Tra i tanti dati presentati dal commissario uno macroscopico balza all’occhio : una opera delle dimensioni della SPV, il cui costo è già incrementato di oltre 400 milioni rispetto al progetto originale presentato, non ha il closing finanziario ovvero non ha ancora i finanziamenti necessari per la realizzazione. E’ come se una persona iniziasse a fare una casa senza sapere dove e soprattutto se troverà i soldi. Ma qui non si tratta di una casa ma della piu’ grande opera pubblica attualmente in costruzione in Veneto. Il concessionario SIS, secondo quanto affermato da Vernizzi, ha assicurato il closing entro marzo. Ma qui si fa notte fonda. I bene informati dicono che l’amministratore delegato di SIS, l’ing. Dogliani, avrebbe incaricato un
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