Farage non è entrato nel parlamento inglese. Fin qui nulla di eclatante se non che sembrava che questo signore dovesse qualche mese fa minacciare gli equilibri di governo inglesi. Il suo amico Grillo con cui ha stretto una farlocca alleanza a Bruxelles pur di creare un gruppo al parlamento europeo, aveva profetizzato la scomparsa elettorale dei tories inglesi di fronte all'avanzata del ciclone euroscettico Farage. Si è visto come è andata: l'Ukip di Farage ha ottenuto un solo seggio pur avendo conseguito il 12% dei voti, a causa del sistema maggioritario inglese. Discreto risultato ma ben lontano dal costituire una minaccia per i conservatori. Gli elettori britannici hanno emesso il loro verdetto e Farage, e non solo,si è dimesso senza accampare troppe scuse. Che differenza con l'Italia dove nessuno se ne va e nessuno perde....Vedremo come andrà alle regionali il M5S; Grillo, in ogni caso, non dimentichi il comportamento del suo amico Farage.
Sui media sono apparsi in questi giorni varie notizie riguardanti la SPV. Il commissario per la costruzione della superstrada Vernizzi ha convocato la stampa per rispondere alle 70 contestazioni avanzate dalla Corte dei Conti sulla discussa opera. Tra i tanti dati presentati dal commissario uno macroscopico balza all’occhio : una opera delle dimensioni della SPV, il cui costo è già incrementato di oltre 400 milioni rispetto al progetto originale presentato, non ha il closing finanziario ovvero non ha ancora i finanziamenti necessari per la realizzazione. E’ come se una persona iniziasse a fare una casa senza sapere dove e soprattutto se troverà i soldi. Ma qui non si tratta di una casa ma della piu’ grande opera pubblica attualmente in costruzione in Veneto. Il concessionario SIS, secondo quanto affermato da Vernizzi, ha assicurato il closing entro marzo. Ma qui si fa notte fonda. I bene informati dicono che l’amministratore delegato di SIS, l’ing. Dogliani, avrebbe incaricato un
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