Farage non è entrato nel parlamento inglese. Fin qui nulla di eclatante se non che sembrava che questo signore dovesse qualche mese fa minacciare gli equilibri di governo inglesi. Il suo amico Grillo con cui ha stretto una farlocca alleanza a Bruxelles pur di creare un gruppo al parlamento europeo, aveva profetizzato la scomparsa elettorale dei tories inglesi di fronte all'avanzata del ciclone euroscettico Farage. Si è visto come è andata: l'Ukip di Farage ha ottenuto un solo seggio pur avendo conseguito il 12% dei voti, a causa del sistema maggioritario inglese. Discreto risultato ma ben lontano dal costituire una minaccia per i conservatori. Gli elettori britannici hanno emesso il loro verdetto e Farage, e non solo,si è dimesso senza accampare troppe scuse. Che differenza con l'Italia dove nessuno se ne va e nessuno perde....Vedremo come andrà alle regionali il M5S; Grillo, in ogni caso, non dimentichi il comportamento del suo amico Farage.
E'duro ammetterlo ma e' per me oggi frustrante essere italiano. Una parte dei miei concittadini e'ostinatamente decisa a non cambiare. Ci ritroviamo cosi' dopo 20 allo stesso punto da cui eravamo partiti. La Dc vestita da Pd la fa ancora da padrona. Da Forlani a Mattarella, passando per tutte le false e gattopardesche svolte di questi anni (Berlusconi, Bossi, Prodi, D'Alema, Grillo) il tema di fondo e' stato sempre quello: far finta di cambiare e mantenere il potere ben saldo nelle mani dei soliti o dei loro eredi. Ero stato all' estero per circa 10 anni, stanco di un paese per vecchi dove, da quando ho coscienza politica, sento parlare di riforme. Nel 2010 tornai con la speranza di poter finalmente fare qualcosa per il mio paese. Vedevo nel movimento di Grillo il possibile cambiamento, la spinta a riformare un paese vecchio, ostaggio di una casta che va da destra a sinistra e tocca in modo trasversale tutta la societa' italiana: i sindacati, i partiti...
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