Il libro che presenteremo stasera al Caffè dei Libri a Bassano nasce da una consapevolezza: il sistema è marcio e nonostante i continui e gravissimi scandali non si è mai veramente fermato in questi anni. La corruzione oggi è molto piu' estesa rispetto all'epoca delle inchieste di mani pulite negli anni '90. E' un fenomeno pervasivo e invasivo che abbraccia ormai piccoli e grandi appalti, piccoli e grandi politici, attori di primo piano e comparse. La politica è sparita anch'essa, trasformandosi in comitati d'affari che portano avanti il"sistema". Anzi ne deve procastinare la durata ad ogni costo, ben consapevole che le sorti dei partiti sono legate a questo sistema moribondo ma in grado ahimè di fare danni ancora devastanti. Il dramma è che non abbiamo un credibile modello alternativo e che l'apparato di potere, avulso ormai dalla realtà, spinge per continuare a promuovere questo "sistema di sviluppo"senza futuro. Una delle ultime libere teste pensanti rimaste in questo paese Massimo Fini, nel corso di una bellissima serata di presentazione del suo ultimo libro a Bassano, qualche settimana fa, diceva che questo non ha alcun futuro ed è destinato a dissolversi nell'arco di qualche decennio o forse prima. Da capire se sarà una fine lenta o una crisi devastante e dagli effetti incalcolabili. Strade Morte al di là degli scandali viari delle grandi opere del Veneto propone una riflessione sulla fine di una epoca "d'oro", provando a disegnare scenari futuri e possibili vie di uscita. Che non sembrano indolori nè a portata di mano a meno che la società non sia capace di un balzo d'ali, di un risveglio civico e morale da un torpore che dura ormai da troppo.
Sui media sono apparsi in questi giorni varie notizie riguardanti la SPV. Il commissario per la costruzione della superstrada Vernizzi ha convocato la stampa per rispondere alle 70 contestazioni avanzate dalla Corte dei Conti sulla discussa opera. Tra i tanti dati presentati dal commissario uno macroscopico balza all’occhio : una opera delle dimensioni della SPV, il cui costo è già incrementato di oltre 400 milioni rispetto al progetto originale presentato, non ha il closing finanziario ovvero non ha ancora i finanziamenti necessari per la realizzazione. E’ come se una persona iniziasse a fare una casa senza sapere dove e soprattutto se troverà i soldi. Ma qui non si tratta di una casa ma della piu’ grande opera pubblica attualmente in costruzione in Veneto. Il concessionario SIS, secondo quanto affermato da Vernizzi, ha assicurato il closing entro marzo. Ma qui si fa notte fonda. I bene informati dicono che l’amministratore delegato di SIS, l’ing. Dogliani, avrebbe incaricato un
Commenti
Posta un commento